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Cronaca Terrazzo / Via Roma

Verona, uccideva e seppelliva le vittime nel cortile: Stevanin ora vuole fare il giardiniere

"Svolta" confessata dopo il trasferimento dal carcere di Opera a quello di Bollate. Frequenta i corsi professionale da "pollice verde" e ama la natura. Ha riscoperto anche la Fede e vorrebbe impegnarsi nel volontariato

Lo avevano battezzato “il mostro di Terrazzo”. Lui, Gianfranco Stevanin, ritenuto il serial killer più pericoloso del Nordest, seppelliva le vittime, tutte donne, nei campi dietro casa e nel 1994 venne arrestato e condannato all’ergastolo. Ora fa lezioni di giardinaggio. Da qualche mese, ormai, ha iniziato a frequentare il corso nella prigione di Bollate, Milano, dove è rinchiuso dopo il trasferimento dalle celle di Opera. Come spiega il Corriere Veneto, Stevanin, 53 anni, continua a studiare per diplomarsi in Ragioneria ma la sua nuova passione è quella che si passa all’aperto, tra terriccio, piante, innesti e botanica. Sembra una terribile beffa per colui che nel cortile di casa aveva sepolto sei giovani prostitute ma sarebbe uno “sbocco” professionale. Farebbe parte della riabilitazione e gli consentirebbe, qualora arrivassero le autorizzazioni necessarie, di lavorare all’esterno. Nelle pagine del quotidiano locale le testimonianze di chi è entrato in contatto con lui di recente confessa che la scelta, per l’ex serial killer, sarebbe stata quasi obbligata, provenendo da una famiglia di contadini e proprietari terrieri. E lui stesso, già dal 2011, aveva detto che

“Quando potrò uscire la prima cosa che farò, se possibile, sarà una passeggiata immerso nella natura, in aperta campagna. Voglio potermi guardare attorno vedendo solo il verde della natura e non sbarre o cemento”

Oltre al giardinaggio, e alla volontà di continuare gli studi di Ragioneria, Stevanin ha scoperto l’amore per la scrittura e la Fede. Il futuro che lui vorrebbe è anche quello nel volontariato, al fianco degli uomini di chiesa.  Ora c’è una villetta di due piani e granturco tutto intorno. I corpi ritrovati si sono fermati a sei. Vite spezzate dopo o durante i rapporti di sesso estremo. Rispetterà i comandamenti, che evidentemente in passato non gli sono serviti a molto. A Terrazzo la casa “degli orrori” è stata abbattuta, il campo completamente dissodato. Come spiega il Corriere Veneto, rimane solo la rimessa, il capanno degli attrezzi dove i carabinieri scoprono montagne di materiale pornografico e 7mila foto hard scattate alla sua compagna, libri di anatomia e una scatola con i peli pubici delle vittime con il quale il killer voleva cucire un cuscino.

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