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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Tumori, ottimismo in Gran Guardia sulle nuove terapie che aiuteranno a combatterli

Secondo i 220 ricercatori presenti fino a ieri in città, la vita media dei pazienti potrà passare da 8 mesi a più di 2 anni. E, con il genoma completo sarà possibile mettere in campo trattamenti a lungo termine

È in arrivo una terapia personalizzata per combattere il cancro. Nel giro di un anno si arriverà a definire l'intero genoma del cancro, mentre tra tre o cinque anni si potranno applicare questi risultati alla clinica, al fine di individuare le specifiche mutazioni genetiche e procedere a una cura studiata ad personam.

Dopo sette anni di ricerca per sequenziare il genoma di tumori sia comuni che rari (50 neoplasie in tutto), per trovare le mutazioni che provocano il cancro in oltre 25mila donatori, si è arrivati a metà del percorso. I 220 ricercatori presenti fino a ieri in Gran Guardia, in occasione del decimo incontro del Consorzio internazionale del genoma del cancro, si sono detti ottimisti sul passaggio all'applicazione clinica dei dati. Si tratta di una vera e propria rivoluzione; come ricorda Scarpa, coordinatore del Centro di ricerca applicata sul cancro dell'università scaligera, (a "L'Arena) si sarà in grado operare una classificazione molecolare dei tumori sulla base delle anomalie genetiche, cioè delle mutazioni, e non più dell'organo colpito.

Questi importanti risultati consentono, innanzitutto di evitare di "intossicare" tutti i pazienti con lo stesso farmaco (non sempre efficace), e anche di ottenere un risparmio economico (dal momento che i cicli di trattamento possono arrivare a costare anche 100mila euro a paziente). I test saranno disponibili al costo dei ticket. Le terapie mirate, come sottolinea Giampaolo Tortora (sempre da "L'Arena"), direttore dell'Oncologia medica dell'Azienda ospedaliera universitaria integrata,  vengono già applicate nei casi di tumore del colon e del polmone, ma entro il 2015 si allargherà il modus operandi anche al cancro della mammella e delle ovaie. La speranza è di arrivare nel giro di pochi anni ad estendere il metodo a tutti i tipi di tumore.

Queste scoperte consentiranno di allungare la vita dei pazienti (in media da 8 mesi a più di due anni, grazie alla terapia molecolare), e in risultati potranno essere ancora più incoraggianti in futuro, arrivando a trattamenti a lungo termine che renderanno il paziente in grado di convivere con la malattia.

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