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Cronaca Via Torricelle

Verona, il traforo già finito prima di cominciare? Tosi dà fiducia: "Aspettiamo milioni da Roma"

Il sindaco di Verona non si preoccupa per le questioni legate alla fideiussione delle banche. Il nodo da sciogliere sarebbero invece i finanziamenti da parte dell'Autostrada che a sua volta aspetta il rinnovo della convenzione

Non si dice per nulla preoccupato. Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, sulla questione del traforo delle Torricelle e sui problemi legati alla fideiussione tira in ballo la burocrazia romana. Sono attesi 53 milioni di euro dall’Autostrada A4. Questo, a detta del primo cittadino, è il più grosso nodo da risolvere. Non si pone il problema, per ora, nonostante il suo assessore alle Infrastrutture, Enrico Corsi, ha detto che il problema esiste effettivamente. Questo al termine della seduta in commissione Controllo in municipio di lunedì scorso in cui un membro, il consigliere comunale del Gruppo misto Luigi Castelletti, ha delineato un futuro incerto per il Passante Nord spiegando le difficoltà della cordata di imprese realizzatrici, con in testa la Technital, nell’ottenere la fideiussione bancaria dopo le modifiche al progetto (da due a una “canna” di galleria) approntate per sostenere i costi. In pratica il traforo partirebbe dimezzato, come più volte accennato, e una galleria comincerebbe a funzionare anche senza la seconda, per arrivare ai soldi dei pedaggi. Il problema è che la seconda fase (o “canna”) andrebbe finita entro sette anni e per esserne sicuri il Comune deve chiedere una fideiussione che le banche possono concedere solo con una garanzia di ammontare uguale alla cifra stessa richiesta.

Intanto tutto sta nell’analisi del progetto da parte dello studio Cancrini di Roma che dovrà valutare se la modifica (da due a una galleria) è sostanziale o “lieve”. Nel primo caso si dovrebbe procedere ad una nuova gara pubblica. Come spiega Tosi su L’Arena

«Noi attendiamo il parere di Cancrini e siamo fiduciosi in un risultato positivo. Crediamo che si sia fatto troppo allarmismo», commenta Tosi. «C'è molta tranquillità anche sulla bancabilità dell'opera. Dopo il parere di Cancrini ci servirà però sapere i tempi e i modi del finanziamento di 53 milioni da parte dell'Autostrada e questi sono legati al rinnovo della convenzione dell'Autostrada stessa per la gestione, il che dipende dal rinnovo del Piano economico finanziario. Questo al momento è bloccato al Ministero dei trasporti, che deve trovare la quadra insieme all'Autostrada. E si sa, quando hai a che fare con il ministero...».

E intanto l’opposizione non la lascia passare a Tosi, incolpato di essersi “intestardito” su un progetto senza futuro. Come spiegano gli esponenti del Partito Democratico veronese, Michele Bertucco e Marco Burato “l’effetto-traforo rischia di trascinare con se anche altre opere. Alcune progettualità del Passante Nord sono infatti inestricabilmente collegate al filobus, a partire dal parcheggio scambiatore di Cà di Cozzi: senza i parcheggi scambiatore il filobus non si potrà fare, ed è ormai chiaro che il fallimento del traforo porterà con sé anche il fallimento del fil‎obus”.

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