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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro storico / Piazza dei Signori

Verona, la tassa di soggiorno fa felice le casse comunali: rastrellato un milione di euro in sei mesi

Mancano i dati relativi alla seconda metà che comprende anche il periodo d'oro di luglio-agosto-settembre: le previsioni sono di attestarsi sui due milioni annui e di abbattere gli evasori di B&b e agriturismi

Un gruzzoletto da 998mila euro. A tanto ammonta l’incasso della tassa di soggiorno del Comune di Verona. Insomma, ottime notizie arrivano all’ufficio Bilancio sia perché sono soldi che fanno comodo sia perché le migliori aspettative si stanno avverando. Era prevista la “rastrellata” di circa due milioni di euro all’anno grazie al balzello imposto ai turisti e si è arrivati a metà già dal 30 giugno. I dati si riferiscono infatti ai primi sei mesi del 2014, lasciando fuori, dunque, il periodo d’oro della città in quanto a presenze: luglio-agosto-settembre. Secondo le tariffe comunali, l’imposta di soggiorno prevede un pagamento di 50 centesimi per notte (a turista) negli hotel ad una stella, un euro per chi dorme in strutture a due stelle, e così via, fino al massimo di due euro per chi alloggia in un 5 stelle.

In campeggi, bed and breakfast e nei residence i prezzi si dividono: nei primi si pagano 50 cent a notte, nelle altre due strutture si pagano 2,5 euro e, a scalare, 2 e 1,50 a seconda delle categorie. Non pagano i portatori di handicap non autosufficienti e coloro che debbono affrontare visite mediche in città.

Altra nota felice, per il Comune, è che i controlli spingerebbero gli evasori a mettersi in riga. Molto alta, come spiega il Corriere Veneto, era infatti la quota delle strutture che avevano dichiarato “zero presenze” e per questo non avevano pagato l’imposta. Secondo l’assessore al Bilancio, Pier Luigi Paloschi, si trattava del 29,7% tra B&b, agriturismi e affittacamere e il 10,6% degli hotel. Verona, lotta ai falsi, pirati stradali e microcriminalità: il bilancio della Municipale
Dal settembre 2012 all’agosto 2013, sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate e alla guardia di finanza 141 bed&breakfast per le quali non venivano denunciati i relativi redditi
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