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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Stadio / Via Arnolfo di Cambio

Verona, svastica sulla sede degli ex deportati nei lager nazisti: "A Verona si minimizzano atti così"

Incursione con bomboletta spray di colore nero probabilmente tra domenica notte e lunedì. Autori ancora ignoti. Presentata denuncia alla Digos della polizia che sta indagando: "Azione odiosa: prende di mira chi già ha sofferto"

Se la sono trovati davanti all'apertura della sede dell'associazione. Uno dei peggiori simboli, uno dei peggiori sfregi. Sarebbe così per tutti ma in special modo per l'Aned, l'associazione nazionale che riunisce gli ex deportati nei campi nazisti. Lunedì mattina 12 maggio, nell’aprire la sezione veronese in via Arnolfo di Cambio 17, zona Stadio, i responsabili hanno trovato la targa in marmo dell’associazione oltraggiata da una svastica tracciata in nero con una bomboletta spray e cancellati, coperti di nero, gli orari di apertura.

"Il fatto si commenta da solo - ha spiegato Gino Spiazzi, dell'Aned - chi oltraggia l’associazione che riunisce gli ex deportati ancora viventi e i familiari degli uccisi nei lager nazisti, intende inneggiare a uno dei periodi più oscuri della storia: 11 milioni di persone finite nell’orrore dei Campi perché considerate ‘diverse’, ebrei, politici, omosessuali, zingari, 'asociali’, disertori. L'azione è tanto più odiosa perché prende di mira chi già ha atrocemente sofferto a causa dell’ideologia nazista e fascista: solo a Verona e provincia oltre 300 persone che si sono volute cancellare nei forni crematori e nelle camere a gas e i cui nomi e la cui memoria Aned intende tenere costantemente in vita".

DENUNCIA - L'associazione ha immediatamente denunciato il fatto alla Digos della polizia che sta facendo i rilevi del caso. Sarebbe già stato aperto un fascicolo con l'accusa di imbrattamento di muri aggravato dall'istigazione all'odio razziale. Per ora la denuncia è stata pronunciata contro ignoti ma i poliziotti sono sicuri che ne giro di qualche giorno si potrà conoscere l'identità del writer di idee neonazista. La polizia farà rapporto alla Procura sul gesto che ha interessato la sede di via di Cambio. Si sospetta che l'incursione sia avvenuta la notte tra domenica e lunedì e non si eslclude che si possa trattare della stessa persona che a giugno 2013 imbrattò con analoghe scritte la sinagoga di Verona.

"Non è la prima volta che in città appaiono simili scritte - motiva l'Aned - come avvenuto difronte al cimitero ebraico, sulla Sinagoga e, addirittura, sui cartelloni elettorali durante la scorsa campagna elettorale e perché nella zona limitrofa allo stadio appaiono frequentemente adesivi di sedicenti tifoserie che riportano simboli analoghi a quelli di gruppi di destra eversivi. Ci preoccupa la minimizzazione di simili episodi avvenuti in città, attribuiti a ‘quattro idioti’: a Verona i conti con il fascismo e il nazismo, purtroppo, non sono ancora definitivamente chiusi, anzi aggressioni, intimidazioni, dichiarazioni e manifestazioni fasciste e squadriste non hanno ricevuto la necessaria e unanime condanna. Il ritorno, non solo a Verona ma in tutta Italia e Europa di forze della destra eversiva xenofoba e razzista è segnale molto inquietante di un’ideologia che trova nuovo vigore nella caduta della tensione democratica e dei valori antifascisti".

Conclude la nota dell'associazione spiegando che "anche alla luce di questo orrendo episodio, appare lungimirante la scelta di Aned di impegnarsi in vista delle prossime elezioni europee, con un filo ideale che va dal 25 aprile 45 al 25 maggio 2014, per invitare a votare contro la destra eversiva".

REAZIONI - “La svastica è un segnale triste e inquietante. Voglio esprimere una forte solidarietà all’associazione e condannare fermamente un gesto esecrabile - sottolinea il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, che invita a non sottovalutare episodi come questo -. Anche si trattasse solo di un atto vandalico sarebbe comunque ingiustificabile perché significa che resta ancora molto da fare in termini educativi. Se il gesto avesse invece una matrice diversa, sarebbe ancora più grave in quanto segnale di quei rigurgiti delle frange politiche più estreme che bisogna tenere sotto controllo”.

“Ciclicamente gli incubi di ideologie del passato tornano ad alzare la testa – conclude il presidente - ma il Veneto ha la forza di scacciarli. Sarebbe sicuramente utile far capire a questi imbrattatori da strapazzo cosa vuol dire veramente deportazione, ma è sotto gli occhi di tutti con quanta facilità sul web si trovino messaggi devastanti tendenti a negare o ridimensionare la realtà dei campi di prigionia nonostante le evidenze storiche e documentali. Per questo occorre restare vigili e trasmettere ai giovani l’orrore per quanto è potuto accaduto nel cuore dell’Europa e non deve più ripetersi in nessuna parte del mondo”.

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