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Verona, stipendi d'oro ad Acque Veronesi: "Immorali? A protestare sono coloro che li hanno approvati"

Il presidente dell'azienda pubblica del servizio idrico, Massimo Mariotti, contrattacca: "Miozzi era vicepresidente e non si oppose mai ai bilanci e ai compensi". La replica: "Allora tutto funzionava bene. Ora è inefficiente"

"Stupisce che il presidente della Provincia di Verona, Giovanni Miozzi, abbia definito 'immorali' gli stipendi percepiti dai dirigenti e dal direttore generale di Acque Veronesi. Proprio Miozzi, con delibera del 9 dicembre 2008, approvata dal consiglio di amministrazione di cui faceva parte, aveva conferito l’incarico con l’attribuzione del relativo stipendio all’attuale direttore generale". Non ci sta, il presidente di Acque Veronesi, Massimo Mariotti, ad essere attaccato da più parti dopo il polverone alzatosi per la pubblicazione dei compensi dei manager dell'azienda che gestisce il servizio idrico in molti comuni del Veronese.

E così passa al contrattacco: "Il presidente della Provincia di Verona ha ricoperto infatti il ruolo di vicepresidente di Acque Veronesi da novembre 2007 a ottobre 2010, senza mai essersi opposto ai bilanci e agli emolumenti dei manager dell’azienda. Il direttore generale, dopo aver ricevuto l’incarico da parte del Consiglio di amministrazione di cui Miozzi, ribadisco, è stato membro per circa 3 anni, è stato riconfermato dal successivo consiglio di amministrazione". La bufera era scoppiata dopo che l'opinione pubblica era venuta a conoscenza che il direttore generale, Francesco Berton, percepisce 242mila 558 euro lordi. Altri dirigenti guadagnano tra i 107mila e i 116mila. Che gli stipendi si siano alzati negli ultimi anni lo ha confermato sulle pagine dei quotidiani locali anche il primo presidente di Acque Veronesi, Antonio Pastorello, ora presidente del Consiglio provinciale. Nel 2006 il direttore guadagnava 70mila euro, il presidente 750 lordi.

Continua Mariotti: "Dal 2007 ad oggi lo stipendio del direttore è rimasto immutato, rimanendo identico a quello approvato da Miozzi. Acque Veronesi è stata tra le prime società a rendere noti sul proprio sito internet gli stipendi ed i curricula dei dirigenti, dimostrando massima trasparenza. Fa sorridere che Il signor Miozzi, abbia sollevato la questione solo oggi quando nel 2007, in qualità di vicepresidente di Acque Veronesi, avrebbe potuto sottolineare l'immoralità e l'incapacità dei suoi dirigenti, oltre che cercare con i fatti e non con polemiche a scoppio ritardato, di rendere più efficiente il “carrozzone” da lui amministrato per un lungo periodo". Si terrà nei prossimi giorni un Consiglio di amministrazione, al termine del quale saranno resi noti ulteriori informazioni sull’attività ed i numeri dell’azienda.

STIPENDI D'ORO AD ACQUE VERONESI: "COSTI ALTI E DISSERVIZI. DIMISSIONI"

Ad insinuarsi sulla discussione è anche il vicepresidente della Provincia, Fabio Venturi, che respinge gli attacchi del suo presidente, Giovanni Miozzi, sull'Arena:

Credo che gli attacchi di Miozzi seguano un disegno politico ben preciso, cioé creare una nuova società fornitrice di servizi idrici per rinvigorire il Consorzio per lo sviluppo del Basso Veronese, che è destinato alla liquidazione. Come può altrimenti prendersela per i compensi dei dirigenti, quando è stato proprio lui a stabilirli, quando era vicepresidente?


Miozzi, dal canto suo, conferma ogni parola pronunciata. Nelle scorse ore aveva contestato la "Piega" che aveva preso l'azienda pubblica veronese. "Mal gestita", "autentico bidone", "disorganizzata", "senza progetti" erano state le parole non proprio di stima. Alla luce del botta-e-risposta con Mariotti, il presidente della Provincia e sindaco di Isola della Scala ha commentato seccamente sul quotidiano locale:

"La piccola differenza è che fino a qualche anno fa Acque veronesi era una società in forte espansione e che appaltava decine di milioni l'anno di opere. Adesso invece è una azienda inefficente, che non muove assolutamente quei volumi e pertanto certi emolumenti risultano sproporzionati. Confermo il mio giudizio negativo sull'efficenza della struttura e sulla sua capacità rispondere ai bisogni, al di là degli stipendi".

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