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Cronaca Lazise / Piazza Vittorio Emanuele

Verona, spariti 60mila euro dalle casse del Comune: arrestato il funzionario dell'Economato a Lazise

Secondo la ricostruzione della Procura di Verona, il responsabile dell'ufficio avrebbe distratto 60mila euro. Era già finito nei guai per anomalie sul bilancio, nell'estate 2013, ed era finito nel registro degli indagati

Non smette di soffiare il vento di bufera, al Comune di Lazise. Alle 9 di martedì mattina il responsabile dell'ufficio Ragioneria ed economato, 53 anni, è stato arrestato con l'accusa di peculato e concussione dai carabinieri della stazione locale e dai colleghi di Peschiera del Garda. I militari, in borghese, lo hano fermato proprio mentre stava cominciando il lavoro. Secondo la ricostruzione della Procura di Verona, tra il 2006 e il 2012 avrebbe distratto 60mila euro dalle casse comunali. Non solo: al termine dei controlli è emerso che il funzionario minacciava ritorsioni nei confronti di varie ditte fornitrici di beni e servizi (dalla cancelleria alla manutenzione idraulica) del Comune. Da qui l'ipotesi della concussione: il ragioniere dalle risultanze dei carabinieri, contattava di volta in volta i titolari delle aziende spiegando loro che se non avessero acconsentito ad emettere fatture false, e più in generale a "reggere il gioco", sarebbero stati estromessi dall'elenco dei fornitori dell'ente pubblico. Per scampare alle indagini avrebbe, all'atto delle notifica dell'avviso di garanzia, a metà luglio 2013, esibito documentazione falsificata. Sarebbe però inciampato in alcuni errori grossolani come l'aver posto su una ricevuta la firma del titolare (risultato deceduto) di un'azienda fallita l'anno precedente.

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Il funzionario era già infatti finito nei guai nell'estate 2013, dopo le indagini disposte in municipio, partite da una segnalazione anonima poi girata al comando di polizia municipale. Gli agenti, fin dall'inizio, avrebbero collaborato fianco a fianco con i militari di Lazise e Peschiera per risolvere il mistero dei "soldi scomparsi".

Secondo i carabinieri, il funzionario comunale sarebbe stato responsabile della sparizione di circa 72mila euro, poi rivalutati in 61mila dal giudice perchè quasi 10mila risultavano già restituiti. Nel mirino degli investigatori erano finiti, bonifici, fatture, bilanci, note spese, addebiti e accrediti all'ente. La responsabilità dell'uomo sarebbe quella di non aver mai compilato il documento entrando in conflitto con la legge, che stabilisce l'assoluta trasparenza e regolarità dei bilanci. A maggior ragione se pubblici. Il ragioniere indagato era stato chiamato in caserma per essere interrogato e dopo pochi giorni aveva compilato una memoria difensiva che, evidentemente, non ha convinto i magistrati veronesi. Si trova agli arresti domiciliari nella sua casa di Pacengo. Il suo conto corrente è stato sequestrato. Dall'analisi del saldo risulterebbero cifre anomale, corrispondenti in linea di massima all'ammanco accertato in Comune.

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