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Cronaca Affi / Via Don Gnocchi

Verona, spari contro la casa del sindaco, sfilano in migliaia per solidietà: "La risposta a quel vigliacco"

Cittadini, politici e sindaci in corteo di protesta contro l'agguato di Affi di venerdì sera. "Qui da noi non c'è spazio all'illegalità e a simili atti intimidatori". La commozione di Bonometti: "Gesto meraviglioso"

Un migliaio di persone che sfilano in piazza. Concittadini, residenti in provincia e tanti sindaci. Da quello di Verona, Flavio Tosi, a quello di San Giovanni Lupatoto, Federico Vantini, fino ai colleghi del Garda, dell’est Veronese, del Baldo. Tutti riuniti in strada per fornire solidarietà a Roberto Bonometti, primo cittadino di Affi. Un coro di protesta a cui si sono aggiunti i dipendenti comunali. “Il nostro territorio non transige su tali atti intimidatori e per l’illegalità” è il messaggio che hanno voluto lanciare, dopo che, venerdì sera, 8 colpi di pistola sono stati esplosi contro la casa del sindaco veronese, in via Don Gnocchi. Un agguato di “stampo mafioso”. Vicino a Bonometti, accompagnato da moglie e figlia, Tosi ha ribadito che “questi gesti infami non ci fermeranno e ci da’ forza la grande solidarietà manifestata dalla popolazione e dai tanti colleghi che sono qui". In prima fila anche l’ex sindaco di Affi, Carla De Beni, che ha organizzato la manifestazione. Il corteo è partito dall’abitazione presa di mira e si è concluso nel piazzale davanti al municipio. Nel piazzale era presente un tavolo con l’immagine del primo cittadino di Villa Bartolomea, ucciso il 30 settembre 2006 da un funzionario comunale, e che verrà commemorato martedì prossimo.

“Un’atto vile - ha commentato il vicesindaco in carica, Marco Sega -. Un fatto che ha colpito tutti: ma da noi non si faranno inchini, andremo avanti con la schiena dritta”. Conforto anche dai deputati veronesi, come Vincenzo D’Arienzo, del Partito Democratico: “Considero l'aggressione un segnale pericolosissimo per tutte le Istituzioni veronesi. Non possiamo consentire che chicchessia possa condizionare le libere scelte con l'intimidazione e con la violenza. Non può sfuggire che Affi è un'area strategica per lo sviluppo di Verona. Da parte mia ogni sforzo in parlamento a tutela dell'incolumità del sindaco e per il territorio”.

"In altre zone d'Italia - ha spiegato Tosi - lo Stato ha lasciato soli sindaci e cittadini, qui invece questa risposta dimostra che la legalita' vince e lo conferma la solidarieta' che non ha alcun colore politico". "Sono stati giorni difficile - ha spiegato Bonometti - ma certamente io e la mia famiglia abbiamo avuto un grande conforto che ci e' arrivato dai semplici cittadini ai tanti colleghi che sono qui". "Quando si colpisce un sindaco non si colpisce una persona - ha concluso -, un politico, ma tutta una comunita'; in tutti questi anni da amministratore non ho mai registrato segnali che potessero portare a questo gesto". Commosso ma ancora sotto choc lo stesso Bonometti: “Avete fatto una cosa straordinaria. Grande amarezza nel constatare che chi dedica tutto se’ stesso alla vita pubblica può rischiare la sua vita e quella della famiglia. I sindaci non possono essere lasciati soli. Questa manifestazione è la più bella risposta che si poteva dare a quel vigliacco. Che venga a guardarci tutti in faccia, quell’infame”.

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