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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, slitta "Family happening". Non è autorizzato dalla Sovrintendenza

L'ira del sindaco Tosi: “Non ci aspettavamo un provvedimento di questo tipo. Evidente che una delle riforme indispensabili è quella di passare, a livello regionale, le competenze dell'ente”

Non ci aspettavamo un provvedimento di questo tipo. È evidente che una delle riforme indispensabili in questo Paese è quella di passare, almeno a livello regionale, le attribuzioni e le competenze della Sovrintendenza”. Questo il commento del sindaco Flavio Tosi sulla mancata autorizzazione, da parte della Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, allo svolgimento in centro storico della manifestazione "Family happening" in programma da venerdì 13 a domenica 15 settembre.

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“Questo non significa che io abbia dei rilievi di tipo personale da muovere alla sovrintendente Gianna Gaudini – spiega Tosi – con la quale c’è sempre stata una reciproca volontà di collaborare, ma è sbagliato il meccanismo. Vanno previsti organi di nomina al massimo regionale, che quindi rispondano ai cittadini, perché se nominati dal presidente della Regione o dalle autorità locali hanno la sensibilità di capire quali sono gli interessi peculiari delle singole realtà. Dall’altro lato – prosegue Tosi – è inammissibile che per qualsiasi manifestazione temporanea che comporta l’utilizzo per qualche ora di un qualsiasi sito della nostra città si debba fare una trafila burocratica assurda e inspiegabile. Un esempio su tutti: la pista di pattinaggio su ghiaccio, che lo scorso anno a Verona non si è potuta fare, a Parigi, nel periodo invernale, è posizionata a tutta larghezza per migliaia di metri quadrati davanti all’Hotel De Ville, complesso storico, antico e meraviglioso. Le cose sono due: o i francesi sono insensibili al proprio patrimonio artistico, cosa che non è, oppure in Italia si esagera con i vincoli inutili che fanno male all’economia, al turismo e ai cittadini e, nel caso specifico del Family Happening, alla solidarietà. Se la situazione non si sblocca per tutelare i legittimi interessi della città di Verona, come già avvenuto in altri casi, non resta che fare ricorso al Tar”.

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