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Cronaca Soave / Via Roma

Verona, Soave pronta ad entrare nella lista dei patrimoni dell'umanità: arriva un milione per le mura

Attraverso un progetto che la lega a Lazise, Villafranca e Valeggio, la cittadina fortificata scriverebbe il suo nome sulle pagine dell'Unesco. Intanto si predispongono i lavori nel tratto a sud, all'ingresso

Pacche sulle spalle e strette di mano stavolta non bastano. Perchè Soave si sta preparando ad essere inserita nella lista delle città patrimonio dell’Unesco. E per entrare meritatamente nei beni dell’umanità necessita di una “rinfrescata”. Un eufemismo per dire che le mura che circondano la splendida bellezza dell’Est Veronese necessitano di una solida ristrutturazione. Non per incuria, è bene dirlo ma per mancanza di fondi destinati alla manutenzione. La cinta muraria risale al medioevo e per questo il Consiglio comunale, all’unanimità, ha deciso di sottoscrivere un accordo con l’associazione “Città murate del Veneto” per avanzare il riconoscimento all’Unesco. Con Soave, che arriva dopo Lazise, anche le proposte di Villafranca di Verona e Valeggio sul Mincio.

L’obbiettivo, oltre che per richiamare altri turisti e incrementare il volume degli affari di commercianti ed esercenti, è anche quello di arrivare ai fondi pubblici destinati alla ristrutturazione delle bellezze artistiche, architettoniche e paesaggistiche della zona. Il ragionamento del Comune parte dalle recenti vicissitudini dell’area di Pompei, già dal 1997 dichiarato patrimonio dell’umanità, che può godere di finanziamenti in arrivo da governo e Unione europea. Intanto c’è già una buona notizia, ovvero che dal Ministero dei Beni starebbe arrivando un milione di euro, che sarà reso disponibile alla Soprintendenza di Verona. Proprio con il capoluogo scaligero Soave cerca un avvicinamento da tempo e ha chiesto ed ottenuto, assieme alle altre tre cittadine fortificate, il partenariato al Comune. Il progetto, legato al'inserimento nell'Unesco si chiama "Verona e gli Scaligeri". Come spiega il sindaco di Soave, Lino Gambaretto, a L’Arena,

«E' stato un lungo percorso, avviato prima del 2007», ha ricordato ai consiglieri il sindaco, Lino Gambaretto. «Nel 2009 è stata elaborata la proposta che è stata portata avanti con le città murate del Veneto e con il sindaco di Verona, Flavio Tosi. Abbiamo trovato nella Regione l'ente garante, che assicura all'Unesco di rimanere all'interno delle clausole della convenzione, che viene proposta dall'Unesco uguale a tutte le città del mondo».

«Abbiamo presentato immediatamente il progetto di messa in sicurezza e restauro del tratto di mura a sud, all'ingresso del paese, tra porta Verona e Borgo Covergnino», riferisce il sindaco, «per un importo di 1 milione».
Il progetto è stato presentato alla Soprintendenza regionale ai beni culturali e ambientali, che lo ha avallato, dando il via libera all'intervento, in carico alla Soprintendenza veronese. Ma nel frattempo è caduto il governo Letta ed è arrivato Matteo Renzi.
«A questo punto ho provveduto a scrivere al nuovo ministro per i beni culturali e per il turismo, Dario Franceschini, affinché confermi lo stanziamento per le nostre mura», conclude Gambaretto. «Resto in attesa di risposta».

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