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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Stadio / Piazzale Olimpia

Verona, smartphone rubati e rivenduti e truffa dell'anello: ecco come funziona

La mossa: fingersi comuni acquirenti del più grande mercato cittadino per aggirarsi tra i banchi, individuare la persona "giusta" e proporle un iPhone per 150-200 euro. Fermati in cinque. Un sesto aveva nove anelli contraffatti

Merce rubata e poi rimessa su strada. L'allarme proviene dalla polizia municipale, che ha denunciato cinque persone per ricettazione e possesso di articoli contraffatti a fini commerciali, anche con tentativo di truffa. I cinque, tutti di nazionalità rumena ed età compresa tra 32 e 37 anni, sono stati individuati in due singole operazioni da agenti in borghese, in servizio specifico all’interno del mercato dello Stadio, mentre tentavano di smerciare iPhone clonati o piazzare anelli d’oro in cambio di una ricompensa. Sabato 28 settembre erano stati sequestrati 12 smartphone, che l’autorità giudiziaria ha convalidato lunedì scorso. Sempre lo stesso il meccanismo: fingersi comuni acquirenti del più grande mercato cittadino per aggirarsi indisturbati tra i banchi, dove individuare la persona alla quale proporre l’affare, un iphone per 150-200 euro, un terzo del suo valore in negozio.

“Il fenomeno è in crescita nella nostra città –commenta il comandante Luigi Altamura – anche come conseguenza degli importanti sequestri dei mesi scorsi in grandi città vicine: questi truffatori, quindi, si stanno spostando a Verona. In particolare il mercato dello Stadio è un ottimo terreno di gioco per questi personaggi, visto che è dotato di ampi parcheggi e vie di accesso collegate a tangenziali ed autostrade. Proprio per questo motivo, la collaborazione dei commercianti è essenziale, e i risultati ottenuto lo dimostrano”.

Sempre all’interno del mercato dello Stadio, sabato scorso è stato invece fermato un altro truffatore, che stava mettendo in atto la cosiddetta truffa dell’anello d’oro “ritrovato”. “Signora ha perso questo anello…” oppure “Era qui per terra, ma non me ne faccio niente: lo vuole? Magari mi dà qualcosa”, una frase per carpire la fiducia di un passante o solleticare il suo interesse, per piazzare un anello apparentemente molto prezioso, ma di fatto di nessun valore, come accertato dopo la perizia. La persona fermata aveva nove di anelli, tutti riportanti i marchi ufficiali 18 carati e 750 che identificano proprio il prezioso metallo. Anche in questo caso gli articoli sono stati sequestrati. Dopo gli accertamenti, tutti i fermati sono stati rimessi in libertà e denunciati a piede libero per possesso di articoli contraffatti. La Polizia municipale consiglia a tutti i cittadini di dubitare di acquisti troppo vantaggiosi, soprattutto se vengono proposti da sconosciuti in ambienti con molta gente e dove non è semplice concentrarsi sull’acquisto o semplicemente pensare con tranquillità. Acquistare poi solo in negozi o strutture autorizzate e di fiducia e scegliere ricambi ufficiali o prodotti compatibili. Non fidarsi infine di richieste o offerte da parte di persone sconosciute e mai farsi coinvolgere: i truffatori sono spesso circondati da complici, che si fingono acquirenti soddisfatti dell’affare appena concluso.  

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