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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Borgo Roma / Via Scuderlando

Slavina sull'Himalaya: il maltempo impedisce il recupero dei corpi degli alpinisti

"Siamo stati in contatto con l'ambasciata italiana a Pechino che ha messo a disposizione persone per le ricerche, però rese difficili dal tempo pessimo. Purtroppo l'elicottero, a quelle quote, non riesce a muoversi"

"Tutti noi siamo scioccati dal tragico evento. Andrea lascia un grande vuoto nei nostri cuori di amici e colleghi, e ancor più forte è il dolore della famiglia. Solamente il ricordo del suo carattere solare e sempre disponibile, e del pezzo di strada percorso al suo fianco, ci aiuterà a superare questa profonda tristezza". Questa la nota diramata nel tardo pomeriggio di ieri da  Stefan Rainer, country manager di Salewa Italia, in riferimento alla tragedia verificatasi sull'Himalaya e che è costata la vita all'alpinista veronese Andrea Zambaldi, 32 anni, travolto da una slavina. 

Zambaldi e il suo gruppo sono stati investiti durante l'ascesa dello Shisha Pangma (8.027), i soccorsi sono scattati immediatamente ma le speranze di trovarli ancora in vita si sono defitivamente spente. Questo l'ultimo comunicato della Dynafit: "I soccorsi si sono attivati immediatamente, quando la chiamata d'emergenza è giunta al campo base, ma le operazioni sono state interrotte dopo quattro ore, a causa dell'inaccessibilità della zona. D'accordo con gli altri partecipanti alla spedizione, con l'organizzatore Norbu Sherpa, e con gli specialisti europei di soccorso in alta montagna, è da escludere il recupero dei corpi dei due alpinisti. In caso di slavine che comportano la caduta per diverse centinaia di metri, l'accesso è pressoché impossibile, poiché il continuo distacco di ghiaccio e l'elevato rischio di altre valanghe rappresentano una minaccia per le stesse squadre di soccorso. Un ulteriore ostacolo è rappresentato dal divieto militare di volo vigente nell'area, e dal fatto che in Tibet non esiste un'infrastruttura adatta allo scopo. Tuttavia, si sta valutando una eventuale azione di recupero delle salme con altre modalità. Per quanto riguarda le operazioni di soccorso i ringraziamenti, in particolare di Böhm, vanno alla squadra di soccorso Sherpa e al medico della spedizione che si trovava al campo base quando è avvenuto l'incidente". Le avverse condizioni meteorologiche impediscono quindi impediscono anche il recupero dei corpi degli sfortunati rocciatori. 

"Siamo stati in contatto con l'ambasciata italiana a Pechino che ha messo a disposizione persone per le ricerche, però rese difficili dal tempo pessimo. Purtroppo l'elicottero, a quelle quote, non riesce a muoversi". Queste le parole di papà Pier Alberto, mamma Nadia e la sorella Giulia rilasciate al quotidiano L'Arena, che ha raccolto anche la testimonianza di Filippo Marin, 37 anni, che con Andrea raggiunse la cima dello Shisha Pangma nel 2008: "Andrea è sempre stato molto aggregante, un trascinatore. Conoscerlo ti cambiava la vita". 

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