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Cronaca San Giovanni Lupatoto / Via Antonio Gramsci

Verona, aggredita, legata e rapinata in casa: i ladri si portano via 15mila euro

Attimi di terrore per l'aver affrontato i due banditi in via Gramsci a San Giovanni Lupatoto. Poi tre ore immobilizzata alla sedia sulla quale era stata interrogata: "Dov'è la cassaforte?". Scattano le indagini a tutto campo

Attimi di paura. Che le facessero del male, che potesse rincasare qualcuno e si accanissero anche su di lui. Che la rapissero. E' passata tutta la vita davanti agli occhi a Rita Zanini, 65 anni, aggredita e rapinata nella sua abitazione di via Gramsci a San Giovanni Lupatoto. Erano le 17 di mercoledì pomeriggio quando due uomini hanno suonato alla sua porta. Chiedevano informazioni stradali. Lei si era fidata, aveva aperto e per un momento aveva dato loro le spalle cercando di spiegarsi. E' stato a quel punto, con mossa fulminea che uno di loro l'ha afferrata per le spalle, l'ha spinta dentro casa e l'ha picchiata con un colpo alla testa. Uno stratagemma per indebolirla e farla restare immobile mentre veniva legata alla sedia con nastro adesivo da pacchi. Quando si è ripresa i due ladri l'hanno interrogata: "La cassaforte… Dov'è?". La domanda, secca, senza interrogativa sulla presenza o meno della cassetta di sicurezza. Sapevano che c'era, evidentemente. La minaccia di un coltello ha spinto al signora, dopo qualche minuto di resistenza, a rivelare i segreti della casa: posizione e chiavi. All'interno i due furfanti hanno trovato 15mila euro in contanti e gioielli. Agguantata la refurtiva, se la sono data a gambe all'istante.

La 65enne, però, non è stata slegata. E' così rimasta legata alla sedia per circa tre ore. Fino a quando il figlio non è rincasato, verso le 20. Ha trovato la madre nel panico più totale. Sotto choc, mani e piedi legati, imbavagliata col nastro. Davanti a casa, poco dopo, un ovvio lampeggiare di pattuglie dei carabinieri e dell'ambulanza del 118. di VeronaEmergenza. I medici hanno somministrato un sedativo alla malcapitata mentre investigatori e membri della Scientifica hanno fatto il loro dovere. Hanno raccolto le impronte, hanno messo al sicuro il nastro adesivo con cui è stata legata la signora Zanini, hanno raccolto la sua testimonianza e quella del figlio. La donna non è riuscita a fornire indicazioni precise sui suoi assalitori. Se ne ricorda solo uno, vagamente: italiano, di corporatura robusta, sicuramente adulto. Poi si ricorrerà, come al solito, al monitoraggio di tutte le telecamere presenti nella zona. Verranno quindi acquisiti i filmati di negozi e banche nella zona di via Gramsci. Ma non solo: chi è entrato nella casa conosceva abitudini ed eventuali fortune della famiglia. Saranno dunque sentiti vicini di casa e anche gli ex operai del marito, imprenditore edile.

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