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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, si vive più a lungo ma sale la povertà delle famiglie. Ulss 20: cala mortalità infantile e per malattie

Superato il dato nazionale medio: gli uomini arrivano a 80 anni, le donne a 85. Vaccinazioni pressochè onnipresenti per i bimbi al primo anno di età. Stranieri in aumento percentuale rispetto all'intero Veneto

A Verona sale la longevità ma anche la povertà. Un quadro in chiaroscuro quello tracciato dall’Ulss 20 con la Relazione sanitaria del Dipartimento di Prevenzione relativa al 2013 e ai primi mesi del 2014. Dai dati è emerso che la vita media si è allungata fino a 85 anni per le donne e 80 per gli uomini (più della media italiana che riporta rispettivamente 84 e 79 anni) ma al contempo ci sono sempre più famiglie costrette in regime di povertà. Un risultato che combacia anche con l’aumento di richieste di assistenza ai Servizi sociali del Comune e agli enti caritatevoli sparsi sul territorio. Alcune famiglie fanno sempre più ricorso ad aiuti per pagare le rette scolastiche e le mense per i figli, mentre molti anziani si rivolgono a Caritas e Banco alimentare. In compenso diminuisce la mortalità infantile e crescono le vaccinazioni. Secondo il direttore generale dell’Ulss 20, Giuseppina Bonavina, nonostante la sospensione dell’obbligo vaccinale del 2008 più del 95% della popolazione infantile (a nove mesi) risulta già vaccinata. I numeri aumentano per quanto riguarda i figli di cittadini stranieri: se tre decessi ogni mille abitanti è ritenuto un “buon traguardo”, quelli relativi a bimbi che nascono da genitori provenienti dall’estero si attestano a 7,25 casi nel primo anno di età. La percentuale di stranieri, va da se’, è in costante aumento. A Verona l’Ulss 20 rileva che la popolazione residente è del 13%, contro un media del 10% in Veneto.

Numeri di tutto rispetto anche circa le prevenzione delle malattie e quelli sui tumori. Ci si rivolge all’Ulss più spesso per screening ed esami che vanno a diagnosticare patologie e disagi fisici. Il primo dei quali, per numero di decessi, è l’infarto. Un vistoso calo rispetto all’anno precedente si è avuto in questo indicatore: da 422 a 383 morti ogni centomila persone sul 2012, mentre per le donne il dato si attesta a 271 contro 257.

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