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Cronaca Nogara / Via Roma

Verona, 16 coltellate contro la ex: chiesta archiviazione per lo stalking. Il pm: "Nessuna persecuzione"

Fa sempre più discutere il caso di Laura Roveri, 25enne di Nogara aggredita dal 42enne Enrico Sganzerla in una disco di Vicenza. L'avvocato della ragazza aveva presentato una denuncia per atti persecutori che "non sono stati ravvisati"

Avrebbe tentato di ucciderla ma prima di allora non l’avrebbe perseguitata o fatta vittima di stalking. È quanto ha stabilito il pubblico ministero di Vicenza che segue il caso di aggressione a coltellate contro Laura Roveri, 25enne di Nogara, da parte del suo ex, Enrico Sganzerla, commercialista di Cerea di 42 anni. Lui è accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione (quella sera del 12 aprile, armato di coltello, era capitato nella discoteca di Vicenza per incontrare la ragazza). Secondo il pm però non si possono imputare a lui anche reati di natura persecutoria ipotizzata da una denuncia presentata in Procura a maggio dall’avvocato che tutela Roveri. Era stata la ragazza a spiegare, una volta uscita dall’ospedale per le gravi ferite riportate da 16 coltellate, che l’aggressione finale di Sganzerla era il culmine di un periodo di violenze psicologiche.

GLI SMS DI SGANZERLA: "TU NON MI CONOSCI, SARO' IL TUO PEGGIOR NEMICO"

A testimoniarlo sarebbero stati anche i numerosi messaggi al cellulare tramite “WhatsApp”. Prima era sorta la gelosia, poi la positività, infine le molestie, sempre più accentuate. Dalle ricostruzioni dell’intera vicenda è emerso che il 42enne la faceva pedinare da un investigatore privato. Tutto perché era “preoccupato” che lei potesse avere un altro. Proprio la sfilza di messaggi che lui le aveva inviato nel pomeriggio di quel giorno, secondo l’avvocato difensore, sarebbero prova evidente dello stato d’animo di Sganzerla. Spiega il Corriere Veneto che erano giunti

Sms con pesanti ingiurie e minacce, come «la mia vendetta ci sarà, stai attenta a non metterti contro di me», ed ancora «i tuoi cani sono morti». Messaggi che avrebbero palesato «la possessione di un uomo malato di amore, che non era solo protettivo come le faceva credere, che non accetta di perdere definitivamente la fidanzata, che l’ha voluta punire definitivamente» aveva sostenuto l’avvocato

Il pm vicentino è però convinto che lo stalking non si configuri, che non ci sarebbero elementi sufficienti a provare la “pressione psicologica” e il cambiamento delle abitudini di vita, e per questo ha chiesto l’archiviazione della denuncia. Ora l'avvocato di difesa sta meditando se opporsi alla decisione.

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