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Verona, scuole, Zai, strade, ipermercati: ecco le novità del Piano provinciale per la "tutela del territorio"

La Provincia: "Dovremmo imparare a recuperare i siti già esistenti senza stravolgere l'ambiente che lasceremo in eredità ai figli. Abbiamo uno strumento per lo sviluppo coerente che fornirà linee chiare ai Comuni"

Tredici sedute per esaminare le 5mila osservazioni pervenute. Sono alcuni dei dati per l'approvazione del Piano territoriale di coordinamento, approvato nella seduta del Consiglio Provinciale del 13 marzo scorso. La validazione del Ptcp da parte della Regione implica che le deleghe urbanistiche per l'approvazione dei PAT comunali passino alla Provincia. Dopo l'approvazione da parte del Consiglio, il Piano è stato inviato alla Regione Veneto, che avrà a disposizione 180 giorni per la messa in pratica definitiva.

Il Piano è un atto di pianificazione del territorio che si rivolge ai Comuni per dare direttive sulla gestione del proprio territorio relativamente alle questioni sovracomunali, in modo da ottenere uno sviluppo armonico e coordinato tra amministrazioni diverse. E riguarda: la rete ecologica, rete infrastrutturale e la mobilità, trasporti e logistica, insediativo produttivo, residenziale, commerciale e turistico, le scuole superiori, ed altri. Tra le aree di intervento previste nel Piano c'è la distanza di 250 metri fra zone residenziali e industriali, nell'interesse del cittadino e dell'imprenditore che investe; l'ottimizzazione delle risorse per il sistema scolastico con strutture sempre più moderne; il rispetto dei "polmoni verdi" per salvaguardare la qualità biologica del nostro territorio che copre il 60% della superficie. Riconfermata la Mediana da Nogarole Rocca a San Bonifacio (passando per Isola della Scala, Bovolone, Oppeano) come principale infrastruttura. Inoltre, sono state individuate delle linee preferenziali di eventuale sviluppo di metropolitane di superficie (Verona-lago, Verona-Valpolicella, Verona-Legnago, Verona-Aeroporto-Mantova).

"La vera ambizione del Piano - ha spiegato Giovanni Miozzi, presidente della Provincia - è salvaguardare il territorio provinciale. Dovremmo imparare a recuperare i siti già esistenti senza stravolgere l'ambiente che lasceremo in eredità alle generazioni future. In questo modo, abbiamo uno strumento per lo sviluppo coerente del territorio che fornirà linee chiare per le amministrazioni comunali: il Piano, infatti, è stato tracciato nella più ampia condivisione con gli enti locali e comunali. Esprimo, quindi, grande soddisfazione perché così si garantisce una provincia migliore nel lungo periodo

LE PRINCIPALI NOVITA'

Rete ecologica: l'obiettivo è di promuovere la biodiversità, mantenendo l'integrità fisica e diffondendo la fruibilità dei luoghi ad elevata qualità ecologica. Si estende su gran parte della zona montana e pedemontana, lungo i fiumi ed i luoghi umidi, e nei parchi.

Rete infrastrutturale, mobilità, trasporti e logistica: su questo ambito molte Autorità lavorano, a cominciare dallo Stato, la Regione, i vari Comuni. Il compito della Provincia è stato di mettere a punto una rete di infrastrutture, efficace e completa affinché le varie risorse investite sul territorio possano rendere il massimo. Si è suddiviso tra mobilità di merci e persone, tra modalità su gomma o su ferro, privata o pubblica. Approvando varie direttive ai Comuni si mira a raggiungere equità di distribuzione di opportunità su tutto il territorio, di salvaguardia dei centri abitati, di sicurezza delle strade. Non abbiamo previsto molte altre grandi nuove arterie, ritenendo di dover potenziare altre modalità alternative.  E' disegnata la rete di mobilità slow per la ciclabilità principale, di carattere provinciale ed extraprovinciale, a cui attaccarsi con le linee comunali  per percorsi casa-lavoro o casa-scuola.  Sono riconfermati i terminal ed interporti di Quadrante Europa e di Isola della Scala come connessioni del nostro mondo produttivo con le reti ferroviarie europee. Sono prescritte azioni di induzione di politiche di city logistics per attenuare i problemi di portata più locale.

Insediativo produttivo, residenziale, commerciale e turistico: in questo ambito l'affermazione principale è stata di limitare il consumo di nuovo suolo. Inoltre si è mirato ad elevare la qualità di ciò che già esiste. Ecco allora privilegiati gli interventi su alcune zone produttive dichiarate di interesse provinciale, come quella di Sant'Ambrogio-Domegliara, di Villafranca, di Bussolengo, di San Martino Buon Albergo, Caldiero-Colognola ai Colli, San Bonifacio, Legnago-Cerea, Nogarole Rocca, Verona, San Giovanni Lupatoto, ecc. in questi ambiti la Provincia con i Comuni interessati territorialmente si adopereranno per realizzare un progetto di realizzazione delle necessarie infrastrutture e dei servizi per la qualificazione delle aziende.

Per le grandi strutture di vendita il piano impone una specializzazione delle zone commerciali dove sono oggi ospitate in modo che possano essere utilizzate come spazi a servizi per il benessere dei cittadini per l'utilizzo anche sociale che tali ambienti oggi assumono. Non se ne potranno prevedere di nuovi, ma solo in ampliamento degli esistenti oppure finalizzati a recuperare zone degradate o dismesse. Infine anche per l'insediamento turistico è stata riconosciuta la generale competizione che porta ad una ormai ineluttabile necessità di riqualificazione, più che di espansione, per adeguarsi ai nuovi canoni anche culturali della popolazione turistica.

Scuole superiori: sono stati previsti poli scolastici come veri e propri campus nei Comuni dove esiste la massima concentrazione di scuole superiori. Nel resto dei Comuni non verranno eliminate ma non potranno essere previsti ulteriori ampliamenti. Questa concentrazione per rendere più efficaci le risorse da investire in strutture più flessibili e con maggiori possibilità di organizzare servizi di trasporto e sportivi.

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