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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Corso Porta Nuova

Fecero il saluto romano nel prepartita di Livorno: quattro tifosi veronesi assolti

"Il fatto non costituisce reato" secondo il tribunale toscano, che prosciolto gli ultras dalle accuse di discriminazione razziale per aver mostrato il gesto del "braccio teso" alle forze dell'ordine

"Il fatto non costituisce reato", con questa formula il tribunale di Livorno ha assolto quattro tifosi dell'Hellas Verona dall'accusa di discriminazione razziale per aver fatto il saluto romano durante gli sfottò tra tifoserie nel prepartita del 3 dicembre del 2011 a Livorno.

G. A., 23 anni di Sommacampagna, A. M. 38 di Pescantina, S. Z., 25 di Bussolengo, e F. E., 45 di Grezzana, erano stati filmati dal personale della Digos, mentre uno di loro era finito nell'obbiettivo di una fotografa del quotidiano locale "Il Tirreno". Facendo riferimento alla legge Mancino che condanna i crimini d'odio e razziali, e non alla legge Scelba, che punisce invece l'apologia di fascismo, il Pm Alessandro Crini aveva chiesto due mesi e 20 giorni di reclusione ma il giudice Antonio Perrone ha deciso di assolverli completamente dalle accuse. Per il tribunale quindi il braccio teso mostrato dai quattro supporters alle forze dell'ordine, che lavoravano per evitare che le due tifoserie venissero a contatto, non è stato un gesto di discriminazione razziale. 

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