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Verona, saluti romani e parole "colorite" al funerale del "camerata" Ruspini: il sacerdote non ci sta

Un estremo saluto a dir poco movimentato quello al 70enne, conosciutissimo veronese ex esponente del Movimento Sociale Italiano. Molte personalità politiche di ieri e oggi: una di loro scatena il rimbrotto del prete

Saluti romani al “camerata”, parole gergali e il botta-e-risposta tra sacerdote e presenti. Un estremo saluto a dir poco movimentato quello a Giorgio Ruspini, conosciutissimo veronese ex esponente del Movimento Sociale Italiano e conoscente di Giorgio Almirante. Per Ruspini, nella chiesetta del cimitero monumentale di Verona, si erano riuniti tutti i volti noti del centrodestra scaligero, alcuni ancora attivi tra Consigli comunali, circoscrizioni e circoli di partito. Dagli ex An ai forzisti fino ai simpatizzanti Ncd, a salutare l’amico e “mentore” si sono visti gli ex assessori Federico Sboarina, Stefano Bertacco, Marco Padovani, Vittorio Di Dio, e poi Massimo Giorgetti, Matteo Gelmetti, Danieli, Bajona, Scaravelli, Ciro Maschio, Bussinello, Luciani, Traverso. E anche l’avvocato Luigi Bellazzi. Proprio lui che, durante l’orazione commemorativa e il ricordo all’amico scomparso, si è lasciato andare i ricordi. Prima del termine della cerimonia ha raccontato l’incontro con Ruspini. Bellazzi, come spiega L’Arena,

cita l'anno 1969 e una sera in lui stava affiggendo ai muri dei manifesti del Msi e Ruspini (che non conosceva ancora) uscito da un cinema gli disse: «Sei un cazzone, non si attaccano così i manifesti». E dopo qualche tempo «Ruspini», cita ancora Bellazzi, «in sede del Msi, sempre elegante, diceva che noi eravamo veramente sfigati nel vestirci». A questo punto il celebrante don Corsi, cappellano del cimitero, va al microfono e ammonisce l'oratore Bellazzi: «Non si usano certe parole in chiesa. Sono offensive: ci vuole rispetto per questo luogo sacro».

Al che Bellazzi, colpito dal rimbrotto, ha risposto per le rime. “Nessuna offesa”. Ma la discussione continua e dopo poco alcuni presenti lasciano la cerimonia, salutando così l’ex attivista, scomparso a 70 anni. “Termini di un vernacoliere inoffensivo, tra adulti” avrebbe poi spiegato al quotidiano locale, lo stesso Bellazzi. La bara è stata poi trasferita nel luogo della tumulazione. La corona di fiori riportava la scritta “I tuoi camerati” e poco distante c’era il vessillo dell’ex Msi. Alcuni si sarebbero anche lanciati nel pronunciare “Presente” a voce alta e facendo il saluto romano, rieccheggiando epoche fasciste.

Giorgio Ruspini è deceduto la scorsa settimana nel suo appartamento di via Campofiore a Verona. Lo hanno ritrovato venerdì, verso le 14e30, i vigili del fuoco, chiamati dai sanitari del telesoccorso per aprire la porta perché da un paio di giorni non rispondeva.

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