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Cronaca Peschiera del Garda / Via Campagna

Verona, ritrovato Charlie, il pony più piccolo del mondo: era a Peschiera

Ritrovata la "mascotte" alta 60 centimetri di Fieracavalli. Era stato rubato la scorsa settimana da uno dei box della Mostra nazionale del cavallo, a Città di Castello. Qualcuno aveva tagliato la rete portando via l'animale

Rubato il 12 settembre scorso a Città di Castello, Charlie, il pony più piccolo del mondo, è stato ritrovato dal suo proprietario, Bartolo Messina. Era nella boscaglia, ha riferito lui stesso agli investigatori, legato con le briglie a un albero non lontano dallo svincolo autostradale di Peschiera sul Garda, località indicata in una telefonata anonima all'allevatore e artista equestre che però al suo arrivo ha trovato solo l'animale. Una vicenda sulla quale sono in corso nel massimo riserbo le indagini dei carabinieri per risalire agli autori del furto e ricostruire con precisione quanto successo nelle ultime ore. Il pony, alto appena una sessantina di centimetri e per questo entrato a far parte del Guinness dei Primati, era stato sottratto la sera del 12 settembre dal suo box dove si trovava per partecipare alla Mostra nazionale del cavallo che si è svolta a Città di Castello. Accanto la rete tagliata e le orme del pony che si perdevano in un campo di tabacco. Le indagini dei carabinieri della compagnia di Città di Castello, partite dopo una segnalazione del proprietario, sono state condotte da subito a tutto campo. Al momento non ci sarebbero comunque indagati o sospettati.

A ricostruire i momenti che lo hanno portato a riavere Charlie è stato lo stesso Messina, che era rimasto in Umbria e ora è invece tornato a casa a Barano d'Ischia. "In questi giorni - ha detto - ho ricevuto diverse telefonate anonime. Ieri pomeriggio mi hanno chiesto 10 mila euro per riconsegnarmi il cavallo e così mi sono fatto prestare il denaro e sono partito. Inizialmente mi avevano indicato un'altra località, poi Peschiera". Lì,l'allevatore e artista equestre - in base alla sua versione - ha trovato il pony ma non chi lo aveva preso e a cui doveva consegnare il denaro. "Deve essere successo qualcosa tra di loro" la sua spiegazione.

"A quel punto - aggiunge - ho messo Charlie in auto e sono fuggito per una ventina di chilometri con il terrore che mi stessero seguendo. Solo poi ho avvertito i carabinieri. Non l'ho fatto prima perché avevo paura che facessero del male a Charlie". Il cavallo ora sta bene. "E' finito un incubo - ha detto ancora Messina - ed è come se avessi ritrovato un figlio". I contorni della vicenda sono però ancora tutti da chiarire. Per stabilire chi abbia prelevato Charlie e dove fosse diretto, ma anche dove abbia trascorso gli ultimi giorni il pony più piccolo del mondo.

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