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Cronaca San Bonifacio / Via Stazione

Verona, rissa tra studenti sul bus per andare a scuola: colpa di una sigaretta. "Nessun coltellino"

In paese come negli istituti che frequentano i ragazzi che quella mattina erano sul mezzo Atv si continua a parlare del diverbio nato per un ragazzo che stava fumando dai sedili in fondo. Due ragazze e due maschi si accapigliano

Si continua a parlare di “rissa” e “aggressione con coltello” anche se i carabinieri chiedono cautela nell’utilizzo di termini e ricostruzioni che non sono finite agli atti. Nel rapporto stilato dai militari di San Bonifacio, dopo la lite avvenuta in un bus Atv che stava trasferendo un centinaio di studenti a scuola a Soave e Caldiero, non c’è traccia di denunce per aggressione con arma da taglio. Secondo L’Arena, però, c’è qualcuno che ammette che al culmine del diverbio tra due ragazze sia spuntato un coltellino, impugnato da uno studente, fino ad allora rimasto fuori dalla discussione. Sono stati i ragazzi a raccontare del diverbio forse un po’ ingigantito dal passaparola e da qualche dettaglio “spettacolarizzato”. Secondo il racconto di alcuni testimoni, già prima dell’arrivo del pullman due ragazze si erano accapigliate sul marciapiede per rapporti che si erano incrinati da tempo.

Una giornata tutta storta, quella di venerdì scorso, dato che non sono state loro le protagoniste della lite sul bus. Altre due giovani, infatti, si sono prese a male parole e poi hanno alzato le mani a causa di un ragazzo che si era acceso una sigaretta a bordo del mezzo, dai sedili in fondo. Una ragazza, evidentemente insofferente al fumo e al mancato rispetto delle regole, gli si era rivolta protestando come già avvenuto pochi giorni prima. A quel punto un’amica era corsa in difesa del fumatore e ben presto era sorta la lite. La prima, per la concitazione, sarebbe rimasta ferita ad una mano “scivolando da sola” e gli occhiali le avrebbero graffiato il viso. Qui le ricostruzioni si dividono. Perché secondo certi ragazzi il taglio alla mano sarebbe stato provocato da un coltellino che stringeva in mano un ragazzo. Questo stesso ragazzo si sarebbe poi, come ha ammesso egli stesso, prodigato nel fermare la litigata tra le due conoscenti.

“Ma non avevo nessun coltello in mano”, avrebbe spiegato sulle pagine del quotidiano locale. Diversa versione fornita da un altro studente che, avendolo accusato di tenere l’arma, ha scatenato le sue furie ed è nato un diverbio tra i due maschi. Nel frattempo l’autista del bus 130 dell’Atv, avvertito da una passeggera, si era fermato per vedere cosa stava accadendo in fondo. Ha notato la ragazza ferita e ha atteso l’arrivo del 118 di VeronaEmergenza che l’ha trasferita all’ospedale “Fracastoro” per le medicazioni. Altri dettagli emergono dal fatto che il ragazzo accusato di aver estratto il taglierino sarebbe sceso per dirigersi a scuola a piedi perché preoccupato del ritardo. Qui si propongono svariate altre supposizioni che però non trovano riscontro: alcuni avrebbero infatti sostenuto che la “mossa” sarebbe servita per disfarsi del coltello. Ma di quell’arma non c’è traccia. I carabinieri non l’hanno trovata e non ci sono prove tangibili. Nemmeno le perquisizioni e gli interrogatori a scuola hanno portato ad esito diverso. Insomma, ufficialmente si è trattata di una lite tra ragazzi scoppiata per futili motivi. Una “bravata”.

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