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Verona, ricomincia il processo Agec: l'ex direttore in aula in silenzio. Spuntano le istanze di risarcimento

Oltre alla stessa azienda comunale, che ha deciso di tutelarsi come parte lesa, anche il capogruppo del Pd Michele Bertucco e la Vivenda Spa, società esclusa dall'appalto per le mense nel 2013

Agec, la società Vivenda Spa e il capogruppo del Pd, Michele Bertucco in sostituzione del Comune di Verona. Sono i tre soggetti che hanno presentato istanza di costituzione a parte civile sul processo contro l’ex direttore Agec, S.T. e i tre dirigenti dell’azienda comunale che gestisce mense scolastiche, cimiteri, farmacie, edilizia popolare. Il processo è ricominciato martedì e si è protratto per due ore. Gli ex vertici dell’Agec sono accusati a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta e falso in atto pubblico. Sul banco degli accusati, con l'ex dg S.T. (ancora ai domiciliari dopo l'arresto del 24 ottobre scorso), la responsabile dell’Area legale, Francesca Tagliaferro, e il direttore dei Servizi istituzionali, Stefano Campedelli, anche l'imprenditore altoatesino Martin Klapfer.

IL CASO - Le indagini della guardia di finanza di Verona avevano portato all’arresto di otto dirigenti (tra cui S.T.) e l’imprenditore per gli appalti al servizio mensa relativi al trienni 2010-2013 vinti da Serenissima Spa ed Euroristorazione. In più l’ex dg e Klapfer sono causati di corruzione per l’alienazione del 70% di un fondo (Frugose), aggiudicata alla società altoatesina Seeste Bau Veneto Srl. Per l’accusa S.T. avrebbe ricevuto in cambio lo sconto di 83mila euro sull’appartamento acquistato da S.T. a Bressanone. Il nuovo collegio giudicante presieduto da Paola Vacca (dopo la ricusazione dei precedenti magistrati per incompatibilità), si è riservato di decidere in merito alle eccezioni presentate dalle difese degli imputati contro le richieste di costituzione di parte civile del capogruppo del Pd in Consiglio comunale, di Vivenda, società esclusa dall'aggiudicazione dell'appalto per le mense assegnato nel 2013, ma anche della stessa Agec, che ha scelto di tutelarsi come parte lesa in questo procedimento. Come segnala il Corriere Veneto,

contro Bertucco, in particolare, si è levata la voce di un legale secondo cui si tratterebbe di un «politico che fa solo chiacchiere». Immediata la reazione dell'avvocato Tirapelle, che ha parlato di frase «oltraggiosa, visti gli esposti del consigliere e i risultati conseguiti» (con riferimento alla scottante inchiesta che ha fatto finire in cella l'ex vicesindaco Vito Giacino). In più, le difese hanno eccepito che «a carico del Comune non c'è stato danno d'immagine per effetto dell'inchiesta Agec»: affermazione a cui lo stesso legale di Bertucco ha replicato che «a esserne uscito con le ossa rotte è stato proprio Palazzo Barbieri»

Altri cinque dipendenti di Agec coinvolti nell'inchiesta della Procura veronese (Giovanni Bianchi, Giorgia Cona, Alessia Confente, Davide Dusi e Luisa Fasoli) invece avevano già scelto la strada del patteggiamento con il pm, ottenendo dal giudice di poter tornare al lavoro, nonostante il declassamento delle mansioni, dello stipendio e delle responsabilità. S.T. è era stato arrestato e trasferito in carcere il 24 ottobre scorso e dopo alcune settimane in cella gli erano stati concessi i domiciliari. Il processo è stato rinviato all'8 aprile e in quella data si saprà che fine faranno le istanze di parte civile. Ad annunciare battaglia, nel frattempo è anche il consigliere del Movimento 5 stelle in Comune, Gianni Benciolini che ha annunciato di voler presentare un esposto sulla refezione scolastica partendo dalle irregolarità riscontrate in questi mesi. Il grillino sarebbe in possesso di oltre 300 segnalazioni di genitori e alunni.

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