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Cronaca Veronetta / Via Venti Settembre

Verona, ricevitoria annulla 694 Bolli auto per intascare i soldi, via ai sequestri: centinaia di truffati

Nel corso delle operazioni il titolare del negozio avrebbe incamerato, in contanti, i pagamenti effettuati dai clienti (totalmente ignari) senza versare nulla alla Regione: in tutto avrebbe "guadagnato" 140mila euro

Tra il 2013 e il 2014 la sua ricevitoria, situata a Bosco Chiesanuova, aveva annullato 694 operazioni di pagamento del “bollo” auto. Una cifra indubbiamente consistente che aveva fatto segnalare la situazione alla Procura della Repubblica di Verona, da parte del dipartimento Bilancio della Regione Veneto.

Le indagini della guardia di finanza di Verona, hanno consentito di rilevare come nel corso delle 694 operazioni, pur annullate, il titolare della ricevitoria avrebbe, comunque, incamerato, in contanti, i pagamenti effettuati dalle centinaia di clienti, senza ottemperare ai conseguenti obblighi di versamento a favore della Regione Veneto. Il tutto per una cifra che le Fiamme Gialle hanno quantificato in 140mila euro.

In pratica sarebbe avvenuto che il cliente che si recava presso la ricevitoria per il pagamento del “bollo” auto, dopo aver consegnato il denaro in contanti, riceveva una regolare ricevuta di pagamento. Tuttavia, pochi istanti dopo, il titolare della ricevitoria procedeva, autonomamente ed all’insaputa di colui che aveva pagato e che era comunque in possesso di una ricevuta del pagamento, all’annullamento dell’operazione. I soldi quindi non finivano alla Regione Veneto, bensì rimanevano nella disponibilità del titolare della ricevitoria. Lo stesso è stato così denunciato per i reati di "truffa aggravata ai danni di un ente pubblico" e "peculato" (reato che commette colui che avendo per ragione del suo lavoro o servizio la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria).

Nei giorni scorsi la guardia di finanza di Verona, a seguito di decreto del Tribunale di Verona ha sequestrato i conti correnti del titolare della ricevitoria sui quali erano transitati i 140 mila euro indebitamente incamerati dallo stesso.

VIA ALLE TUTELE DEI TRUFFATI - Questa vicenda dimostra che gli uffici regionali non hanno come unica preoccupazione quella di incassare i proventi del bollo auto, ma anche di svolgere un’azione di controllo sull’intero sistema che regola queste operazioni, nell’interesse più generale dell’Ente e dei cittadini - sottolinea l’assessore regionale al Bilancio e Tributi, Roberto Ciambetti -. Ora la giustizia deve fare il suo corso e noi faremo quanto è nelle nostre possibilità per tutelare chi ha subito danni da questa frode: sarà l’autorità giudiziaria a stabilire le modalità di rivalsa e di risarcimento”.

“Mi preme evidenziare – conclude l’assessore – che è grazie al lavoro di accertamento dei responsabili degli uffici regionali se l’anomalia è stata prontamente segnalata alle competenti autorità ed è stata bloccata il più tempestivamente possibile quella che si sta rivelando una vera e propria malversazione, che crea problemi alla Regione e agli utenti”.

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