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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Zai / Via Bartolomeo Avesani

Verona, riciclo rifiuti e arte: fotografi artistici entrano all'Amia

Fotografi ed aspiranti tali hanno messo in luce l'importanza del recupero e della raccolta differenziata. Lo scopo è stato anche documentare la quotidiana azione di persone che tengono pulita la città

Un reportage che parla di ambiente e riutilizzo ecosostenibile, questo il tema al centro del workshop “Reportage, dal reportage di viaggio al fotogiornalismo”, organizzato dall’associazione culturale MiMA, che da anni si occupa della diffusione dell’arte e della fotografia attraverso percorsi culturali e formativi con artisti di fama internazionale, svoltosi nei giorni scorsi  all’ecocentro di Amia che, attraverso la collaborazione, ha voluto condividere l’importanza della creazione di un legame fra arte ed ecosostenibilità.

Arte, fotografia e ambiente: un connubio contemporaneo ed "ecofriendly". I fotografi ed aspiranti tali hanno infatti svolto la parte pratica del corso fra gli scarti dell’isola ecologica di Amia, cercando di donargli una veste nuova ed artistica attraverso il loro occhio fotografico. Un connubio tra arte e tematica ambientale che AMIA ha voluto promuovere aprendo le porte di questo mondo non a tutti conosciuto e non sempre considerato per la sua importanza. Le fotografie dei partecipanti hanno messo in luce come il recupero dei rifiuti e il loro riciclo sia una componente importante del nostro vivere quotidiano, ponendo enfasi sul lato più artistico di questa complessa macchina di operatori ecologici che lavora senza sosta per rendere l’ambiente in cui viviamo più pulito, sicuro ed ecofriendly.

Lo scopo del Reportage è stato documentare la quotidiana azione di persone che munite di paletta e scopa si adoperano per tenere pulita e in ordine la città. "Ho voluto pormi una domada: cos’è la pulizia? – si chiede il fotoreporter Marco Negri -.  Non sono solo i soggetti, ma anche quello che lascia il tocco dell’uomo. Un pavimento caratteristico con i “sanpietrini” di Verona pulito, il giardinetto con l’erba tagliata e in ordine, via Mazzini ripulita dai cartoni del negozi... Ho cercato di rappresentare i gesti di queste persone: in alcune foto non si vedono i volti ma solo le mani che lavorano, per dare più rilievo all’impegno piuttosto che ai volti. Qualsiasi reportage, che sia di guerra o non, è raccontare attraverso le immagini: il segreto del lavoro del fotografo è concentrare in pochi scatti una storia. Così io ho raccontato il quotidiano lavoro degli operatori dell’Amia di Verona con foto dal taglio dal basso verso l’altro, segno di grande rispetto verso il soggetto, o molto ravvicinate con una lieve deformazione prospettica, perché il segreto del mio lavoro è il contatto, io vivo a stretto contatto con le storie che racconto”.

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