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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, Ranucci di Report incalza e Tosi risponde (a tono): "Miei finanziatori? La Procura ha la lista"

All’indomani della sua “provocatoria” ordinanza vieta-calabresi, il sindaco ha deciso di contrattaccare mettendosi a disposizione per eventuali accertamenti e sfidando verbalmente il giornalista

Il “metodo Ranucci” per “confezionare la puntata di Report” ricorderebbe da vicino quello della Stasi nella vecchia Germania dell’Est. Risponde a tono, il sindaco Flavio Tosi. All’indomani della sua “provocatoria” ordinanza vieta-calabresi a Verona, ha deciso di contrattaccare a suo modo. Da una parte mettendosi a disposizione per eventuali accertamenti della Procura, dall’altra sfidando verbalmente il suo oppositore, nella fattispecie il giornalista che da qualche mese è sulla bocca di tutti in città per la sua puntata sull’amministrazione comunale. Nella trasmissione di Rai3 Ranucci, attraverso alcune testimonianze di personaggi coperti e rimasti anonimi, Verona sarebbe punto di malaffare per pilotare appalti da parte della ’Ndrangheta. E se il giornalista gli chiede chiarimenti, Tosi, stavolta, non si tira indietro. Ranucci gli chiedeva conto dei suoi presunti legami con una famiglia di imprenditori che lui sospetta sarebbero vicini alla malavita calabrese. Gli domandava dei suoi finanziatori, quelli per portare in tutta Italia la Fondazione tosciana “Ricostruiamo il Paese”. Come spiega il Corriere Veneto, qualche risposta, il sindaco, la fornisce, anche se, precisa, sarcastico che

«Non sono io che devo rispondere a Ranucci, ma è lui che deve rispondere a me in Tribunale» … «Non conosco nessuna famiglia Giardino - dice - ho fatto pervenire alla Procura della repubblica l'elenco dei finanziatori della mia campagna elettorale (obbligo non previsto dalla legge nel maggio 2012) e della mia Fondazione per ogni eventuale accertamento». Quanto a Giorlo, «si è dimesso a causa del "metodo Ranucci"». Un metodo che, secondo Tosi, ricorda «quello della Stasi della vecchia Germania dell'Est, inventa notizie false per costruire un dossier diffamatorio contro un politico dell'opposizione e promette di pagare gli informatori con i soldi della Rai». Riferimento, questo, alla «trattativa» per l'acquisto di un video hard su Tosi, ripresa dall'ex leghista Sergio Borsato e poi trasmessa al sindaco di Verona, che a sua volta l'ha allegata alla sua denuncia per diffamazione contro Ranucci.

E sulle interviste mai concesse a Report, nonostante le richieste della redazione, Tosi ha rifiutato perché era

«poco professionale che la redazione di Report mi abbia chiesto, l'11 marzo scorso, di farmi intervistare da un giornalista che, come ben sapevano, avevo già querelato in data 21 febbraio 2014. Un minimo di professionalità e imparzialità avrebbe dovuto quantomeno far proporre un altro intervistatore, non coinvolto personalmente nella vicenda».

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