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Verona, Poste Italiane ha deciso: chiudono 11 uffici postali. I sindaci scrivono al Ministero

Dal Garda alla Bassa, passando per le valli e le zone montuose. Ecco tutti gli sportelli di cui bisognerà fare a meno. Incontro in Provincia: "Inaccettabile chiudere servizi fondamentali per i cittadini"

Da Caprino a Lazise, Monteforte, Castelnuovo, Cerea, Oppeano, Gazzo, passando per Albaredo e Lavagno. Sindaci di 9 Comuni in "spedizione" fino alla Provincia di Verona dopo la convocazione del presidente della Provincia Antonio Pastroello per scongiurare la chiusura di 11 uffici postali dislocati in tutto il Veronese. Effetti della "spending review" avviata dalla direzione centrale delle Poste Italiane che giudica troppo onerose alcune sedi ritenute "minori". 

Gli uffici postali a rischio chiusura sono a Costalunga e Brognoligo (Monteforte d'Alpone), Pesina e Spiazzi (Caprino Veronese), San Briccio (Lavagno), Pacengo (Lazise), Sandrà (Castelnuovo del Garda), Coriano Veronese (Albaredo d'Adige), Asparetto (Cerea), Ca' degli Oppi (Oppeano), Correzzo e San Pietro in Valle (Gazzo Veronese). In considerazione della grave situazione che rischia, da un lato di penalizzare i cittadini fruitori di un servizio pubblico essenziale, dall'altro di avere una pesante ricaduta occupazionale, sindaci e Provincia stanno cercando di individuare un piano per mantenere servizi e garantire il posto ai lavoratori.

“Un grave problema che riguarda i cittadini di alcuni comuni del nostro territorio - ha esordito Pastorello davanti ai sindaci -. Con la chiusura degli uffici postali verrà a mancare un servizio fondamentale per le comunità. Gli enti pubblici hanno il dovere di preservare i diritti dei cittadini e di tutelare le piccole realtà territoriali. Non è pensabile, infatti, che questi vengano privati di servizi come gli sportelli postali. Per tentare di fermarne la chiusura, è importante che ci sia solidarietà e unione di intenti tra le amministrazioni comunali interessate". A questo proposito Provincia e sindaci si sono impegnati a scrivere una lettera, da indirizzare al presidente del Consiglio e al Ministero dell'Economia, in cui verrà sottolineata l'importanza degli uffici a rischio di chiusura, chiedendo che venga aperto un "tavolo di negoziazione”.

LA LETTERA DEI SINDACI VERONESI CONTRO LA CHIUSURA DELLE POSTE (PDF)

“Lo sportello che verrà chiuso nel nostro comune  - ha spiegato il sindaco di Castelnuovo, Giovanni Peretti - copre le richieste di oltre 3mila abitanti e per noi è inaccettabile che i cittadini, specialmente gli anziani, non possano usufruire dei servizi che dovrebbero essere un diritto. Cercheremo di trovare soluzioni alternative al problema per limitare i danni derivanti dalla chiusura degli sportelli”. Delicata anche la situazione di Caprino Veronese, nel cui territorio dovrebbero chiudere ben due sportelli, di cui uno è a Spiazzi, in zona di montagna. Si potrebbero così verificare problemi tra i cittadini e, soprattutto, tra gli anziani impossibilitati a spostarsi. Tre mesi fa circa era già stata anticipata la chiusura dello sportello di Pesina.

Le nostre rimostranze riguardano la chiusura degli uffici postali di Costalunga e Brognoligo - spiega Gabriele Marini, sindaco di Monteforte d'Alpone - anche in considerazione del fatto che la decisione sia stata resa nota con così breve preavviso e senza aver tenuto conto delle esigenze del territorio”. La soluzione possibile la offre il sindaco di Oppeano, Luigi Giaretta: "Si potrebbero ridurre i giorni d'apertura degli sportelli, come già accade nei mesi estivi, in modo da poter tenere attivo il servizio all'interno del territorio tutto l'anno, senza dover chiudere definitivamente gli uffici”.

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