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Cronaca Porto San Pancrazio / Via XXVIII Marzo

Verona, portiere a terra pestato a sangue sul campo di calcetto: tre giocatori nei guai dal giudice

Una violenza inaudita esplosa contro l'avversario che stava difendendo un compagno di squadra: a processo per lesioni aggravate tre ragazzi brasiliani di 30, 32 e 33 anni. Secondo i testimoni brindarono e scherzarono dopo il pestaggio

Era stato preso di mira da tre 30enni: calci e pugni alla testa e alla schiena mentre era già stato steso a terra con un cazzotto in pieno volto. Una scena raccapricciante e avvenuta sul terreno di un campo di calcio. Una violenza inaudita esplosa contro il portiere avversario e per cui sono finiti davanti al giudice i calciatori responsabili dell’aggressione. Hanno 30, 32 e 33 anni, tutti di origine brasiliana ma da tempo residenti nel Veronese. Il giudice, sulla base delle accuse per lesioni volontarie, ha disposto per loro un anno di reclusione e un risarcimento di 15mila euro. La pena è stata sospesa per tutti tranne per il più giovane, a cui è stata contestata anche la minaccia perché quando il malcapitato, ferito a terra, gli disse che voleva denunciarlo, il ragazzo ammise che “si, sono stato io. fai pure che quando ti rialzi prendi il resto”.

Il caso risale al 15 luglio 2011, sul campetto dell’area “Poggi” di Porto San Pancrazio, a Verona, nell’ambito della competizione “Champions league” di calcetto. Si affrontarono lo Sporting Braga e la Ekranas, formazione composta da soli membri di origini brasiliane. A scatenare il putiferio fu un fallo contro uno dei sudamericani. Questo reagì spintonando e mollando un pugno all’avversario. Fu a quel punto che il portiere dello Sporting intervenne per dividere i contendenti. Ma venne aggredito a sua volta da tre giocatori. Uno di loro lo colpì al volto e lo stese a terra continuando a prenderlo a calci. Un compagno di squadra si aggiunse sferrando violenti calci alla testa e al collo, un terzo lo raggiunse alla schiena e lo minacciò. Il portiere, come spiegano i quotidiani locali, non ebbe modo di rialzarsi se non aiutato da alcuni presenti. Ricoverato all’ospedale, accusò un rauca cranico con lesione della cervicale e dorsale. Ne ebbe per oltre 20 giorni. Sul campo da gioco intervennero poi i poliziotti che identificarono i presunti responsabili e si misero a disposizione per eventuali denunce. Una volta arrivate venne imbastito il processo per lesioni aggravate volontarie. Come spiega L’Arena,

Nella motivazione il magistrato ha stigmatizzato il comportamento scorretto e violento dei tre giocatori che non solo reagirono al tentativo del portiere di sedare un inizio di lite ma si accanirono su di lui che, inerme, dopo il primo pugno era finito a terra… alcuni testimoni raccontarono che dopo l'episodio i tre imputati avevano brindato ridendo e scherzando».

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