rotate-mobile
Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, "un permesso per ogni lavoro su strada": il Comune fa ricorso

Dopo le burrascose vicissitudini con la Soprintendenza dei Beni, il sindaco Tosi ha deciso di rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale, contro la direttiva secondo cui la posa e manutenzione necessita di autorizzaione

Manifestazioni in centro storico, rock in Arena e ora lavori. Sembra che tra Comune e Soprintendenza non ci siano più punti di contatto. E lo scontro, a colpi di direttive e ricorsi, si fa sempre più acceso. E' di poche ore fa il documento che dalla Provincia è arrivato a palazzo Barbieri sulla necessità di chiedere autorizzazioni per ogni lavoro, anche temporaneo, che necessiti di un cantiere in zone tutelate. L'interpretazione diretta della norma prevede che anche solo per un piccolo guasto alle tubature dell'acqua si debba ricorrere al permesso della Soprintendenza. Il Comune è passato all'attacco: dopo le burrascose vicissitudini con gli uffici di tutela dei Beni ha deciso di ricorrere al Tar, Tribunale amministrativo regionale, contro la direttiva.

Il sindaco Flavio Tosi, d'istinto, aveva parlato di "impazzimento della burocrazia". E in effetti qualche dubbio potrebbe venire: la circolare, proveniente dalla direzione provinciale dell'area Manutenzione del patrimonio edilizio, prevede che per ogni intervento di posa (o manutenzione) di "sottoservizi" sia necessaria l'autorizzazione specifica degli uffici preposti alla tutela del paesaggio. In breve, per tubi del gas, acqua, fogne, cavi elettrici bisognerà chiamare l'ufficio tecnico e aspettare il "via libera".

BUROCRAZIA PACHIDERMICA: PER RIPARARE UN TUBO SERVIRA' UN PERMESSO

Lo stesso Tosi, come spiegano i quotidiani locali, deve averne parlato con i suoi assessori durante la riunione di Giunta di mercoledì. Documento "privo di senso", avrebbe detto, come spiega l'Arena.

"Perché il ministero ha espresso degli indirizzi in relazione a opere inerenti cantieri in Toscana. Improprio dunque aver esteso quei contenuti anche alla nostra città e provincia".

La decisione del Ministero per i Beni e le attività culturali era stata presa, in effetti, per i lavori dell'Alta velocità ferroviaria a Firenze, in un tratto vincolato dai Beni paesaggistici. I tecnici toscani avevano domandato se fosse necessaria l'autorizzazione al cantiere e il Ministero ne aveva imposto l'obbligatorietà.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Verona, "un permesso per ogni lavoro su strada": il Comune fa ricorso

VeronaSera è in caricamento