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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, pericolo attentati: sorveglianza raddoppiata con l'esercito. Zaia: “Europa, dividiamoci i profughi"

A Verona dalla prossima settimana ci sarà un presidio militare mobile che si occuperà di vigilare i luoghi più a rischio di attacchi. L'idea di usare le caserme dimesse per ospitare gli immigrati provenienti dalla Libia è presto bocciata. "Rischio di ghettizzazione".

Per prevenire i rischi di attentati che potrebbero colpire i nodi cruciali della città scaligera, ben 48 militari, in accordi con la prefettura, verranno assegnati a compiti di vigilanza. Come si legge sulle pagine de L’Arena, il loro pattugliamento non costituirà un presidio fisso, bensì una sorveglianza mobile con un transito nelle zone interessate a intervalli di 4 minuti.

I profughi in città raggiungono la considerevole cifra di 400 persone ma al momento la situazione non è allarmante. Si rispolvera in ogni caso la vecchia idea delle caserme dimesse come strutture d’accoglienza per gli immigrati. Il governatore Zaia si dice contrario all’iniziativa, si rischierebbe di ghettizzare gli immigrati in aree separate della città, con gravi conseguenze dal punto di vista sociale. Inoltre nessuna delle costruzioni prese in considerazione è in condizioni di ospitare profughi e i costi per un recupero ottimale degli edifici sarebbero elevati. La soluzione di Zaia è quella di distribuire gli arrivi in tutta Europa e cercare di bloccare i carichi umani gestiti dall’Isis provenienti dalla Libia: “Ogni volta che non sanno a quale santo votarsi per uscire dal caos governativo - spiega Zaia - rispunta la storia delle caserme come strutture per ospitare i profughi. Ogni volta, anche questa volta, dico no alla creazione di ghetti insalubri e impattanti sulle comunità locali. Si smetta di cercare rattoppi che sono peggio del buco e Renzi affronti seriamente la questione andando dai suoi amici dell’Europa a convincerli di prendersene un po’, ognuno per quota parte. Nel frattempo non c’è altra soluzione che bloccare i barconi gestiti dai terroristi dell’Isis in Libia, perchè questa non è più una migrazione ma un atto apertamente ostile all’Italia e all’Europa, e sospendere Schengen”.

Con le caserme in Veneto – ricorda Zaia – ci hanno già provato, con il risultato che nessuna di quelle ipotizzate era risultata ragionevolmente utilizzabile. Il ghetto è quanto di peggio si possa ipotizzare, anche per la dignità dei migranti. Faccio anche presente agli smemorati che in Veneto esiste un Protocollo Sanitario specifico di prevenzione dalla diffusione di malattie che prevede anche che nostre task force sanitarie si rechino nei luoghi indicati come centri di accoglienza per verificarne la salubrità e la rispondenza a criteri minimi di vivibilità Invito quindi il Governo e i Prefetti di informarci con debito preavviso delle ipotesi sul tappeto, dove invieremo i nostri sanitari a controllare. Questo per il bene dei migranti eventualmente malati e per la tranquillità delle popolazioni locali eventualmente coinvolte”.

Le tensioni con i profughi non sussistono in città, questi uomini si fermano solo il tempo di risolvere le questioni burocratiche relative alla loro meta finale. Sull'ìpotesi caserme è pronta a dare battaglia anche la Lega Nord veronese il cui segretario provinciale, Paolo Paternoster, ha già chiesto un incontro "urgente" con il prefetto Perla Stancari. Si ribadisce quindi il No ad "ospitare i clandestini che in gran numero stanno invadendo anche la nostra provincia" anche a nome dei parlamentari e sindaci del Carroccio.
 

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