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Cronaca Piazzale Cadorna

Verona, pedonalizzare centro? Un'impresa. Intanto chiude la Ztl di sera. Polemica su alberi "da segare"

Sondaggi in giro per i locali di Verona e dati da analizzare. Il Comune stavolta appare sicuro: "Entro novembre si decide una volta per tutte". Si accende il dibattito su incidenti con pedoni: "Piante agli incroci? Non c'è buon senso nel progettare"

Pedonalizzare tutto il centro storico sarebbe impresa ardua da affrontare. Così potrebbero nascere provvedimenti “tampone” in grado di accontentare gli automobilisti che cercano un posto libero. Dopo i due sondaggi distribuiti in ristoranti, alberghi e locali di Verona città, si dovrà però giungere a conclusione. Il tempo di analizzare le risposte: la data ultima per decidere definitivamente è entro novembre. Una linea sembra essere quella della chiusura della Zona a traffico limitato, la Ztl, nelle ore serali. Niente più entrata libera dal lunedì al venerdì, dalle 20 alle 22 e solo quelle giornaliere (dalle 10 alle 13e30, dalle 16 alle 18). A spiegare le nuove misure sarebbe stato l’assessore alla Mobilità, Enrico Corsi, al termine della seduta della commissione consiliare convocata per discutere sul tema pedonalizzazione. La sera è il momento della giornata in cui, ovviamente, aumenta la richiesta di posti liberi da parte dei residenti e diminuisce il traffico commerciale. Il Comitato centro storico, segnala il Corriere Veneto, tornerà a riunirsi proprio in occasione della discussione sugli esiti del “referendum” nei locali cittadini. In ogni caso la sfida ai detrattori del centro storico pedonale è aperta: l’assessore ha fatto sapere che il Comune deciderà una volta per tutte.

"MA IL PROBLEMA VERO SONO I TROPPI PERMESSI PER LA ZTL"

INCIDENTI E ALBERI "DA SEGARE" - Intanto sempre in tema di “pedoni” è alta l’attenzione sulla sicurezza stradale. L’ennesimo incidente cha ha coinvolto un ragazzino all’uscita di scuola, a Borgo Trento, ha scatenato il dibattito sulla necessità o meno di intervenire sulle “barriere” che impediscono piena visibilità agli incroci. Nella fattispecie quelle formate dagli alberi. Nelle scorse ore l’assessore regionale Massimo Giorgetti, che da Venezia si occupa di lavori pubblici, aveva lanciato la provocazione di “segare” i gingko biloba in prossimità degli attraversamenti pedonali su piazzale Cadorna. Proprio la presenza delle piante costringerebbe infatti i cittadini a sporgersi alcuni metri sulla strada per controllare da una parte e dall’altra prima di attraversare. Giorgetti sarebbe stato testimone casuale dell’incidente che ha coinvolto un 11enne ma che era stato provocato dalla manovra rischiosa, fortunatamente a bassa velocità e senza gravi conseguenze, di un fuoristrada che doveva evitare un’auto in divieto di sosta.

Ad entrare nella discussione, dopo la provocazione dell’assessore, è stata l’associazione degli “Amici della bicicletta” di Verona. “Poiché sosteniamo la mobilità a piedi e in bicicletta - spiega Giorgio Migliorini, presidente Fiab Verona - la frequenza con cui avvengono investimenti di pedoni non può che coinvolgerci e preoccuparci. Purtroppo in questi anni l’esasperata ricerca di posti auto ha portato ad aumentati gli stalli anche in adiacenza alle strisce pedonali. Questo fattore, unito alla aumentata altezza delle automobili (1,8 metri è ormai quasi la norma), riduce la visibilità reciproca pedone automobilista ed aumenta drammaticamente la probabilità di un investimento. Se poi si piantano anche alberi proprio agli incroci vuol dire che in fase di progettazione si dimenticano le regole più elementari di buon senso. Quindi non sono ci sono alberi colpevoli da segare, ma esecutori poco attenti. Smettiamo di cercare colpe dove non ci sono, gli alberi sono salute, e cerchiamo di costruire città vivibili per le persone di ogni età. Il bilancio degli incidenti stradali è un peso grandissimo anche da un punto di vista economico. Come dice il comandante Altamura, rispettiamo le regole. E creiamo città più sicure e vivibili attraverso l' estensione e il rispetto delle zone 30 in tutti i quartieri residenziali”.

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