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Cronaca Bosco Chiesanuova / Località Colletta

Verona, passeggiata con mamma e il dramma: "Fatico a respirare". Disperazione per il piccolo Riccardo

La tragedia di vedersi morire accanto un figlio di 10 anni per quell'asma che se l'è portato via durante una camminata in Lessinia. La madre Silvia racconta gli ultimi terribili attimi: "Amava la montagna, era attivissimo"

Amava passeggiare nei boschi con la mamma. Nonostante il disagio provocato dalle difficoltà a respirare faceva pallacanestro, nuoto, era attivissimo. Aveva appena finito la quarta elementare e avevano sfruttato le poche ore si sole di inizio settimana per andare a camminare nel verde della Lessinia. Il piccolo Riccardo Belluco aveva 10 anni. Lunedì scorso è stato stroncato da un forte attacco d’asma, in località Colletta sopra Bosco Chiesanuova. A ripercorrere quegli attimi tragici è stata mamma Silvia, che ha voluto raccontare come sia andata quel pomeriggio. Erano le 17e30 quando il bimbo ha accusato segni di fatica respiratoria. Soffriva di asma da quando aveva 3 anni e la madre non si faceva mai mancare nella borsetta l’inalatore col farmaco adatto. Purtroppo quel giorno, come segnala L’Arena, gli effetti non avevano dato alcun risultato.

«…l’ho visto procedere all'inalazione, ma mi sono resa conto subito che il farmaco non gli stava dando alcun beneficio. Il tempo di salire in auto e raggiungere la farmacia in piazza a Bosco Chiesanuova è stato velocissimo. Devo dire che le farmaciste sono state fantastiche e ringrazio loro e il medico Alessandro Leso che è intervenuto perché hanno dato il massimo per cercare di aiutare Riccardo», aggiunge la mamma mentre le parole le si strozzano in gola.

I soccorsi sono stati ovviamente tempestivi. Il 118 è stato allertato dal farmacista e dal medico del paese: per un’ora e mezza i sanitari hanno tentato di far passare il malore che aveva colto Riccardo. Il cuore però non ha retto, nonostante le tante manovre di rianimazione praticate. Dalle prime ricostruzioni sembrava che il bimbo non ce l’avesse fatta a raggiungere l’ospedale con l’elicottero d’emergenza. In realtà era ancora vivo quando è atterrato a Borgo Trento. Ma le speranze della mamma, accanto a lui fino all’ultimo, hanno sbattuto tragicamente contro le condizioni gravissime del bimbo. Ha lasciato mamma Silvia, papà Luigi e il fratellino Alessandro di 7 anni.

A ricordarlo, pur avvolti dalla disperazione, sono i nonni che abitavano nel suo stesso paese, ad Erbezzo, ora in lutto. Come spiegano al quotidiano locale,

«Riccardo era sempre qui: “Questa è casa tua nonna, ma è anche casa mia”, mi diceva sempre». La sua grande passione erano i fiori, un interesse cresciuto con il lavoro del papà giardiniere: quando entrava in casa la prima cosa che guardava erano i vasi con le piante dei nonni. «Mi rimproverava se li lasciavo a secco e mi faceva osservazione se non trattavo bene una pianta. Dal balcone guardava la piazza e notava subito se qualcuno aveva esposto un vaso diverso dal solito: si faceva spiegare e mi raccontava di che specie si trattava», aggiunge nonna Nadia, che è pittrice raffinata, allieva della maestra Odilla di Corbiolo, anche lei amante dei colori e delle composizioni.

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