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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, parrucchieri, cuochi, carpentieri e chi ha la terza media: ecco chi siede nei Cda degli enti

Ai vertici delle municipalizzate meno della metà possiede una laurea. Secondo il sindaco di Verona, Flavio Tosi, conta di più la competenza "sul campo". Ecco allora la lista dei nominati nelle aziende pubbliche

Secondo il sindaco di Verona, Flavio Tosi, il titolo di studio (in questo caso la laurea) non sarebbe garanzia assoluta di competenza e preparazione. Una replica a chi gli domandava a proposito del bando di selezione per il nuovo direttore generale di Atv. Tra i requisiti non c’è l’obbligo di possedere un diploma universitario. Questo perché conta l’esperienza “sul campo”. Lo testimonierebbe, come spiega L’Arena, anche la platea di nominati nelle aziende pubbliche e municipalizzate veronesi.

A cominciare dalla multiutility e più importante, Agsm, che al vertice, come presidente, può contare sul “ragioniere” Paolo Paternoster, già impiegato nell’azienda di famiglia, mentre nel Consiglio di amministrazione siede un cuoco, Andrea Mantovanelli, e Carla Sarzi, ex segretaria d’azienda. Ad Ater fa la sua comparsa Umberto Peruffo, impiegato con la licenza di terza media. A presiedere Amia un altro ragioniere, Andrea Miglioranzi, in passato dirigente di un’azienda del settore security. VeronaMercato è presieduta da Erminia Perbellini, ex assessore alla Cultura del Comune di Verona, con laurea in Farmacia, mentre nel Cda siedono il pensionato Annunciato Maccini, il carpentiere Silvano Scevaroli, il commerciante Marco Marrapese e l’impiegato Cristiano Mirandola. Perito industriale è Germano Zanella che guida Amt, l’azienda di Mobilità e trasporti, mentre nel suo Cda ci sono Luca Corocher, imprenditore della ristorazione, l’artigiano Luigi Grassi e l’impiegato Francesco Barini. E ancora, come spiega il quotidiano locale:

Per la Fondazione Pio legato Dalle Case, ente che si occupa di assistenza e soccorso agli artigiani anziani o malati, è stato scelto Giovanni Solieri, di professione parrucchiere, mentre a capo dell'Istituto assistenza anziani è stata nominata la presidente Anna Maria Leone, laureata in Lettere e negli anni Novanta assessore regionale all'Assistenza sociale.
Al suo fianco compaiono Maria Assunta Zoccatelli, di professione assistente amministrativo, consigliere comunale a Verona sempre in quell'epoca, dal 1994 al 1998; Marco Gruberio, diplomato in ragioneria e nel 2011-2012 ai vertici di Agsm Energia; il pensionato Fabio Debortoli e l'avvocato Stefania Sartori (consigliere di minoranza).

Infine, la presidenza della prestigiosa Fondazione Accademia di Belle Arti è stata affidata a Stefano Pachera, di professione geometra, affiancato da Romano Tavella, pensionato del Banco Popolare, oltre ad altri membri del Cda con competenze specifiche come il pittore Gianni Lucchese e l'architetto Federico Merzari (questi ultimi, però, senza alcun compenso previsto).

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L'OPPOSIZIONE - "Le inchieste giudiziarie sulla parentopoli veronese e le indagini giornalistiche suggeriscono chiaramente che il sistema delle nomine comunali va riformato in profondità perché non assicura professionalità, trasparenza né responsabilità politica - spiega il capogruppo Pd in Consiglio comunale, Michele Bertucco -. Al criterio dell'incarico fiduciario, tanto caro al sindaco fin dai tempi dello spoil system del 2007, quando rivendicò il diritto di piazzare ovunque uomini e donne di propria fiducia, va sostituito un criterio di trasparenza con pubblicizzazione preventiva dei curriculum come ha cercato di fare il Pd quando è stato chiamato a indicare le proprie preferenze per le nomine di spettanza della minoranza. Solo la trasparenza può consentire di superare il sistema-Tosi, basato unicamente sulla fedeltà personale al leader di turno il quale però si svincola da ogni responsabilità politica quando i propri prediletti sbagliano".

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