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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, "osservatorio sui gay": mail segreta di Zelger per "convincere" i consiglieri cattolici

Gaffe del consigliere tosiano la cui mozione contro "l'ideologia dei gender" aveva scatenato un dibattito ed era stata tacciata di omofobia. Un'email a redazioni e politici riporta nomi e cognomi di coloro che non hanno seguito il suo esempio

"Scrivo per esprimere pubblicamente i miei ringraziamenti al Consiglio comunale di Verona, per essersi fatto carico delle preoccupazioni di tanti genitori. Ho saputo che, il 23 luglio scorso, il Consiglio comunale di Verona ha approvato un importante documento in difesa della famiglia naturale e contro i progetti educativi, che vorrebbero imporre ai nostri figli nelle scuole una visione della sessualità improntata all’ideologia del gender: non più maschi e femmine, ma qualcos’altro che falsa la verità naturale”. Comincia così la lettera spedita via email da tanti cittadini veronesi. Una sorta di appello nato dopo le polemiche in merito a quella sorta di “osservatorio sui gay” che il Comune di Verona ha approvato dopo la mozione presentata dal consigliere comunale della Lista Tosi, Alberto Zelger. Nelle decine di mail diffuse a personalità politiche, redazioni di giornali e siti internet, si ripercorrono le stesse parole. Cambia solo la firma. Tra quelle lettere di ringraziamento, probabilmente inviate tramite un’ampia mailing list, però, dev’esserne partita una per sbaglio che andava letta solo tra “pochi eletti”. È ciò che ipotizza il Corriere Veneto, riportando brani della mail. Zelger incita i suoi a

«scrivere ai giornali, al sindaco e ai consiglieri comunali ringraziando il consiglio per aver fatto proprie le preoccupazioni di tanti genitori, schierandosi in difesa della famiglia naturale e a protezione dei nostri figli».

Per non lasciare nulla al caso, il solerte Zelger allega indirizzi mail di tutte le testate locali e anche un fac-simile di lettera «chiedendoti comunque un piccolo sforzo per modificare il contenuto, meglio evitare di scrivere mail tutte uguali.

«ti ringrazio per quanto vorrai fare e ti prego di passar parola soltanto agli amici che condividono i nostri valori, chiedendo anche a loro di fare altrettanto. Guai se qualche radicale sapesse di questo nostro coordinamento. Anche il Vangelo ci sprona ad essere “prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”»

Nella lettera “segreta” sono riportati nomi e cognomi dei consiglieri che avrebbero “tradito” non sostenendo ideologicamente la mozione Zelger. E così sono comparsi i commenti, che suonano come una “tirata d’orecchi”. Ad esempio verso Daniele Polato di Forza Italia, che “ha firmato ma al momento del voto risultava assente”. Stesso commento su Andrea Sardelli del Gruppo Misto. A Marisa Brunelli l’ “estrazione cattolica” non avrebbe impedito di risultare assente e non firmare la mozione. Sul lato Pd sono entrati nel mirino del consigliere tosiano i “cattolici” Fabio Segattini, Luigi Ugoli e Stefano Vallani.

"CROCIATA CHE NON CI APPARTIENE" - Proprio quest’ultimi hanno deciso di usare le “armi” di Zelger e passare al contrattacco. Con una nota diffusa via mail che spiega come “la mail segreta di Zelger evidenzia una modalità ed uno spirito da crociata che non ci appartiene e che, proprio da cattolici, riteniamo lontano dal nostro modo di pensare e di agire. Incita ad estremizzare un argomento, di per sé importante, creando nella nostra società divisioni che come cristiani ci sentiamo di dover invece eliminare. Anche a noi sta a cuore ovviamente la famiglia ma non riteniamo che sia attraverso un simile ordine del giorno che può essere difesa e tutelata. La famiglia, in realtà, è sotto attacco su altri fronti che un’amministrazione deve saper fronteggiare ed ha gli strumenti per farlo: lavoro precario, difficoltà a reperire un alloggio, mancanza di strumenti che permettano la conciliazione tra lavoro e famiglia, aperture domenicali dei negozi, pesante attività di cura per gestire contemporaneamente e in solitudine figli e genitori anziani”.

Concludono così i consiglieri Pd: “Il mail bombing cui siamo stati sottoposti prima del voto (per “consigliarci” il voto favorevole) e successivamente per giudicare negativamente il nostro comportamento non ha nulla di politico, e solo a questo giudizio come consiglieri riteniamo di doverci sottoporre nella e per la nostra attività consiliare. Riteniamo anche che queste azioni, legittimate e promosse da Zelger,  siano censurabili e vadano sottoposte all’attenzione del presidente del Consiglio comunale”.     

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