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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Brenzone / Via Castelletto

Verona, omicidio della pornostar: bocca cucita dell'ex compagno Mossoni. Non risponde al pm

Si cerca di far luce sulla morte di Federica Giacomini, ex attrice hard, dopo che il suo corpo è stato ritrovato in una cassa gettata nel Garda. L'uomo, 55 anni, è rinchiuso in un ospedale psichiatrico

Sarebbe durata il tempo di dichiarare di volersi avvalere della “facoltà di non rispondere”. Bocca cucita, dunque, per Franco Mossoni, 55enne bresciano, conosciuto come l’ex di Federica Giacomini, l’attrice hard che si faceva chiamare Ginevra Hollander e il cui corpo è stato ritrovato insacchettato dentro una bara gettata nel lago di Garda, a Castelletto di Brenzone. I medici hanno accertato che aveva il cranio fracassato da 5 violenti colpi, ricevuti forse da un bastone o da una spranga. L’unico accusato per omicidio volontario e occultamento di cadavere è proprio Mossoni che con Federica aveva passato otto anni di vita, tra convivenze difficili e slanci di passione.

Il 55enne è rinchiuso nell’ospedale psichiatrico di Reggio Emilia da febbraio. Da quando, cioè, aveva tentato l’assalto alla Ulss di Vicenza travestito da Rambo. Ebbene, l’udienza nelle stanze delle strutture emiliane è durata pochissimo. Lo ha assistito il suo avvocato, Gerardo Milani, che ha espresso la volontà di tutelare il suo cliente non facendogli aprire bocca. Sono fasi delicate e di solito funziona così. Soprattutto perché Mossoni appare ancora confuso e non riuscirebbe a ricostruire nulla. Questo perché “annebbiato” dalle sue condizioni. È in cura farmacologica e per questo non può nemmeno abbandonare la struttura sanitaria per il carcere, come del resto aveva richiesto il magistrato, dopo l’ordinanza di arresto. Come spiega L’Arena, inoltre, verranno avanzate istanze di riesame del caso. A dirlo è l’avvocato di Mossoni

«ci sono dei vizi in questa notifica. A partire dall'incompetenza territoriale. Il cadavere di Giacomini è stato rinvenuto nel lago di Garda in provincia di Verona, quindi la procura competente è quella veronese. Avevamo già anticipato la questione al magistrato vicentino, che ha comunque voluto procedere».

Prossimo passo, salvo colpi di scena, è quello sui risultati della perizia psichiatrica, i cui risultati verranno depositati il 15 luglio in tribunale a Vicenza. Il perito incaricato dalla Procura era partito proprio da quell’ormai famoso assalto all’ospedale “San Bortolo”. A metà febbraio, travestito da Rambo aveva puntato una pistola giocattolo contro i presenti e alla polizia aveva poi ammesso di essere ricercato dai servizi segreti.

IL CORPO DI FEDERICA IN UN SACCO DENTRO UNA CASSA DI PLASTICA NEL LAGO

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