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Cronaca Centro storico / Via Roma

Occupazione dei dipendenti di Fondazione Arena: la risposta del sindaco Flavio Tosi

In sala Fagiuoli nella sede di via Roma della Fondazione Arena da venerdì 13 novembre è in corso un'occupazione dei dipendenti che protestano contro la disdetta del contratto integrativo

Da venerdì 13 novembre, alcuni dipendenti di Fondazione Arena hanno occupato la sala Fagiuoli posta al primo piano della sede di via Roma. Come spiegato dai sindacati, motivo dell'occupazione è la disdetta unilaterale del contratto integrativo, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo primo gennaio 2016.

Di giorno, la sala dell'occupazione è un luogo di dibattito e di confronto, mentre la sera gli occupanti restano sul posto dormendo nei sacchi a pelo. Come riferisce L'Arena, l'intenzione sarebbe quella di trasformare l'occupazione in una assemblea permanente attiva, in cui vengono trattati di nodi cruciali della Fondazione. Secondo i sindacati: "I punti da chiarire sono molti. Dall'opportunità o meno di mantenere attivo il Museo Amo al ruolo di Arena Extra, dalla gestione artistico-logistica della stagione lirica estiva alle spese per le consulenze, fino all'analisi dei contributi nazionali e locali".

Su L'Arena, la replica del sindaco di Verona, Flavio Tosi, che già il 13 aveva specificato il perchè della disdetta dei contratti integrativi: "Se la Fondazione Arena di Verona non ha ancora fatto ricorso alla cosiddetta Legge Bray è perché non vuole ridurre il numero del personale ma rinegoziare un accordo integrativo vecchio di 12 anni troppo pesante per la situazione finanziaria a seguito della riduzione dei finanziamenti statali intervenuti dal 2003 a oggi. Chi, come l’on. Rotta, ci accusa di non aver utilizzato quella legge per la ristrutturazione del debito probabilmente ignora che tale ristrutturazione avrebbe imposto una riduzione fino al 50% del personale tecnico e amministrativo e una razionalizzazione del personale artistico. Inoltre il ricorso alla Legge Bray avrebbe automaticamente comportato la cessazione dell'efficacia dei contratti integrativi in vigore".

In una nota stampa, le dichiarazioni di Alessia Rotta a cui ha risposto prontamente il sindaco Tosi: "Massima solidarietà ai lavoratori della Fondazione Arena. Come più volte il PD locale e i suoi rappresentanti in Parlamento hanno denunciato la responsabilità è tutta del sovrintendente e della guida scellerata della fondazione di questi ultimi anni. Sono sempre i lavoratori a pagare e non si può nascondere una gestione economica fallimentare dietro la questione del FUS. La verità è che la fondazione di Verona non ha aderito, come hanno fatto tante altre fondazioni lirico-sinfoniche, alla legge Bray che le avrebbe consentito di attuare il risanamento attraverso la rinegoziazione del debito. Invece si è preferito fare finta di nulla e affermare che andava tutto bene. La dirigenza della fondazione sia chiamata alla sua responsabilità".

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