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Cronaca Borgo Trento / Via Isonzo

Verona, nuovo filone d'inchiesta sull'attico ristrutturato di Giacino e moglie: il Pd chiede il sequestro

Il capogruppo in Comune, Michele Bertucco aveva depositato anche un’istanza per il sequestro dell'attico, dove la moglie è ai domiciliari. Intanto via alla commissione dei capigruppo sulle delibere legate all'ex politico

La bufera giudiziaria sull’ex vicesindaco non sembra conclusa, anzi sembra solo agli inizi. Già, perché la Procura di Verona sembra aver aperto un altro filone d’inchiesta contro Vito Giacino. Le accuse formulate sarebbero di abuso d’ufficio e violazione delle norme urbanistiche e si riferiscono alla concessione del permesso per l’esecuzione dei lavori nel superattico di Giacino situato in via Isonzo, a Borgo Trento. Anche la moglie, Alessandra Lodi è accusata dei medesimi reati. Come spiega L’Arena,

A segnalare l'anomalia di quelle autorizzazioni concesse dal Comune, era stato il capogruppo in Consiglio comunale del Pd, Michele Bertucco che, assistito dall'avvocato Luca Tirapelle, ha depositato un esposto alcuni giorni fa con una serie di allegati tra i quali spicca la delibera del consiglio comunale che dava il via libera ai lavori in casa Giacino.

C'è anche il parere della Regione, definito «bizzarro» dal tribunale del riesame di Venezia nell'ordinanza con la quale ha respinto la richiesta di scarcerazione dell'ex vice sindaco di Verona. Nell'esposto, vengono citate altre persone che avrebbero contribuito al rilascio dell'autorizzazione illlecita in quanto il palazzo di Giacino è sottoposto a vincoli stringenti dal piano territoriale regionale. Appaiono così i nomi dei dirigenti comunali, Mauro Grison e Cristina Salerno e dell'allora presidente della commissione edilizia in quota al Pdl, Marco Comencini.
Viene citato anche l'ingegnere Alessandro Dalle Molle, marito della Salerno, incaricato da Giacino e moglie di progettare e dirigere i lavori nella loro casa che è accusato, però, solo delle violazioni urbanistiche.

Bertucco aveva depositato anche un’istanza con la quale richiedeva il sequestro della casa di Giacino dove è attualmente ristretta ai domiciliari la moglie. Intanto in Comune sembra essersi sbloccato qualcosa, dopo le battaglie degli scorsi mesi. A quanto pare la commissione d’indagine sulle delibere legate all’ex vicesindaco si farà. La prima riunione sarebbe fissata per la prossima settimana. “L’approfondita verifica” richiesta dal Consiglio comunale verrà affidata ai capigruppo e presieduta da Luca Zanotto, presidente del Consiglio di Palazzo Barbieri. La commissione potrà avvalersi di un fondo di 5mila euro per far esaminare le carte dai tecnici scelti. Non è ancora chiaro se le minoranze (Pd, Forza Italia e Movimento 5 Stelle in primis), prenderanno parte alla riunione dato che contestano il fatto di non aver eletto presidente di commissione un loro membro.

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