Verona, la nuova Papa mobile è una R4 usata da un prete di Pescantina
E' una Renault 4, di colore bianco, immatricolata nel 1984. A portarla al Santo Padre sotto le finestre della residenza di Santa Marta, è stato il parroco di Santa Lucia di Pescantina, don Renzo Zocca
La targa è VR 779684 e il contachilometri ne segna 300mila. La "svolta" di Papa Francesca si compie anche attraverso la nuova "Papa mobile". E' una Renault 4, di colore bianco, immatricolata nel 1984. A portarla al Santo Padre sotto le finestre della residenza di Santa Marta, è stato il parroco di Santa Lucia di Pescantina, don Renzo Zocca, poco prima dell'inizio della veglia di preghiera per la Pace, sabato scorso. "Le ho portato l'auto" avrebbe dichiarato, esaltato, il prete veronese, 69enne. La foto ha già fatto il giro del mondo. Secondo i quotidiani, tutto sarebbe cominciato con una lettera di don Renzo, proprietario dell'auto da una ventina di anni, a Papa Francesco. Una missiva firmata e spedita il 15 luglio scorso. Risale poi al 10 agosto la telefonata del Pontefice al sacerdote veronese: "Pronto? Sono Papa Francesco".
Attimi di commozione per il prete di Pescantina, subito tranquillizzato da Bergoglio. Da lì si sarebbero accordati: la macchina gliel'avrebbe consegnata personalmente don Renzo. Il temo di organizzare la trasferta e si è recato a Roma, per offrire le chiavi della R4 da 30 cavalli. Con lui due pullman di fedeli. Quando il Papa è sceso dall'appartamento 201 della casa albergo dove ha scelto di alloggiare, don Renzo gli si è praticamente buttato addosso. L'ha abbracciato e gli ha mostrato l'auto. Facile immaginare poi lo stupore dei parrocchiani riuniti sotto alle mura del Vaticano, quando si sono visti spuntare don Renzo al volante e Papa Francesco seduto a fianco, a 30 chilometri all'ora. Secondo le testimonianze riportate dai quotidiani, non era la prima volta che il Pontefice aveva a che fare con la R4. Ne aveva avuta una in Argentina. "Una macchina affidabile" dato che "non l'aveva mai lasciato a piedi". Don Renzo si è così separato dall'auto che guidava dal 1986, quando le era stata regalata da proprietario dell'Hellas Verona. E le prove ci sono: sul paraurti anteriore resistono da allora due adesivi della squadra scaligera.
