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Verona, nuova gestione dei turisti, gli albergatori s'infiammano: "12 milioni di visitatori e ci escludete"

In vista di un incontro alla Camera di Commercio di Verona sulla nuova "Organizzazione di gestione delle destinazioni" del Garda, Federalberghi e AssogardaCamping scrivono ai 17 sindaci dei Comuni: "Non siamo stati coinvolti"

In vista di un incontro previsto il 28 gennaio alla Camera di Commercio di Verona sulla Dmo del Lago di Garda (Destination management organization, la nuova gestione turistica regionale), la Federalberghi Garda Veneto e "AssogardaCamping" hanno ritenuto opportuno indirizzare ai 17 sindaci dei Comuni del gardesani una nota per sollecitare il coinvolgimento, fin da subito, delle categorie turistiche. Una nota che è stata sottoscritta dai presidenti delle associazioni albergatori di tutti i paesi del lago e inviata anche alla Camera di Commercio, Provincia di Verona, Consorzio "Lago di Garda-Veneto", aeroporto "Catullo" di Verona, Fondazione Arena e VeronaFiere.

"Abbiamo avuto notizia - spiegano gli albergatori - della volontà di avviare il tavolo di confronto per l’istituzione della Dmo. Una notizia che accogliamo molto positivamente. Tuttavia, a vedere la bozza di protocollo di intesa ci vengono spontanee delle riflessioni e soprattutto delle domande. Perché le associazioni turistiche del territorio non sono state coinvolte? Perché vengono solo enti istituzionali di ambito provinciale e neanche uno tra quelli che muovono turismo sul territorio gardesano? In base a quale criterio si è deciso di estromettere alcuni Comuni facenti parte per legge del Sistema Turistico Tematico Lago di Garda (Ferrara di Monte Baldo, Pastrengo) e di includerne altri contermini (Bussolengo)?"

Continua la lettera: "Come mai nell’oggetto e tra gli impegni del tavolo di confronto non sono espressamente citati gli scopi e gli ambiti di operatività previsti dalla disciplina, in modo da rendere più chiara e immediatamente comprensibile la natura del progetto, ovvero che la Dmo si candida ad essere l’organizzazione di riferimento per la gestione unitaria degli uffici turistici provinciali, il management, la promozione e la commercializzazione della destinazione, mettendo a disposizione servizi e risorse, o quantomeno rimandando alla stesura di un futuro regolamento tali decisioni? Alla luce di quanto sopra ci preme evidenziare che nella deliberazione della Giunta regionale del 2013 viene precisato che un ruolo fondamentale spetta alle province e alle associazioni di rappresentanza che fungono da soggetti promotori del progetto. E quale migliore occasione per coinvolgere sin dall’inizio le categorie turistiche se non quella dell’istituzione del “tavolo di confronto”? Proprio su nostra iniziativa, a febbraio 2014 si è costituito il Comitato promotore della Organizzazione di gestione delle destinazioni del Garda, che si è riunita due volte. Evidentemente non è stato del tutto compreso il ruolo di stimolo avuto dalle nostre associazioni".

"Per questo siamo delusi e dispiaciuti nel vederci ora esclusi. Non è per amore di protagonismo o di attaccamento a qualche sedia che da tempo ci stiamo dando da fare per costruire insieme una Dmo del lago, ma per amore del nostro lavoro e del turismo, del vostro e del nostro turismo, di cui certo siamo protagonisti ospitando ogni anno nelle nostre aziende quasi 12 milioni di presenze turistiche. I Comuni di Malcesine e Brenzone hanno ben compreso il ruolo e l’apporto che possono dare gli imprenditori turistici in questo passaggio fondamentale per organizzare il turismo del futuro sul Garda. Invitiamo pertanto anche voi a tenere conto delle considerazioni frutto delle esperienze di un settore fatto di centinaia di imprese turistico-ricettive, rappresentate dalle nostre associazioni".

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