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Cronaca San Michele / Via San Michele

Verona, maltempo: Montorio ha paura. Manca ancora il sistema di allertamento per la popolazione

A preoccupare è ancora la condizione del torrente Squaranto. Il Piano di emergenza in discussione. I tecnici della Protezione civile in audizione al Consiglio di circoscrizione: "Stiamo provvedendo"

A distanza di nove mesi dall'esondazione, avvenuta a maggio 2013, il processo per la modifica del piano di emergenza comunale per l'inserimento del rischio esondazione del torrente Squaranto non è ancora concluso. E i tempi si prospettano ancora lunghi. Per diventare operativo dovrà superare un lungo iter burocratico che si concluderà con l'approvazione da parte del Consiglio comunale di Verona.

I tecnici in questi giorni hanno incontrato i dirigenti delle scuole che si trovano in aree a rischio esondazione affinché venga predisposto nel piano di sicurezza delle scuole un protocollo specifico per la messa in sicurezza degli alunni. In sostanza in caso di emergenza scatterà un protocollo che prevede lo spostamento di tutti i bambini e del personale ai piani alti degli edifici in attesa del superamento dell'emergenza. La situazione più critica riguarda la scuola materna "Monte D'oro" che si sviluppa tutta al piano terra ed è la più vicina allo Squaranto. Una delle possibili soluzioni è lo spostamento dei bambini nella vicina scuola secondaria "Simeoni". Per agevolare il passaggio è necessario realizzare un attraversamento interno tra i cortili confinanti con l'abbattimento di una parte del muro e la creazione di una porta di accesso. In questi giorni stanno partendo le richieste per la realizzazione di questo passaggio che dovrebbe essere di competenza degli uffici comunali.

Ma il punto critico del procedimento per la messa in sicurezza delle scuole e della popolazione è un altro. "Chi deve dare l'allarme? Con quali mezzi e con quali tempi?". A chiederlo è il "Comitato spontaneo esondazione", attivo sul territorio in questi mesi e che ha raccolto una grande quantità di materiale relativo all'argomento esondazione e ha ricostruito la storia delle esondazioni dello Squaranto. Tutto il materiale è stato inserito in internet in una specifica pagina.

All'interno di questa pagina ci sono anche dati tecnici sulla velocità dell'onda di piena dello Squaranto forniti dall'autorità di Bacino del fiume Adige. La piena del torrente è molto veloce e si forma dal convogliamento di vari rivoli d'acqua nell'alveo principale, fino a formare un'onda di piena nella fase finale in prossimità della pianura. A questo punto se viene intercettata e avvistata intercorrono 20 - 40 minuti di tempo prima che raggiunga i primi centri abitati e le scuole. "E' possibile mettere in piedi un sistema di allertamento con questi tempi di esecuzione? E' un compito molto ardua per la Protezione civile e la popolazione per questo è molto preoccupata".

IN CASO DI EMERGENZA - Durante la serata è emerso che, attualmente, in caso di allerta meteo, il sistema della Protezione civile si attiva inviando sul territorio in sopralluogo i vigili urbani e chiedendo l'intervento congiunto dei tecnici del Consorzio "Alta pianura veneta" che ha competenze manutentive del torrente Squaranto. Spiegano gli attivisti del Comitato: "Qualora queste pattuglie avvistino un'onda in arrivo, avvisano immediatamente il centro operativo che provvede ad allertare scuole e popolazione. Ma 40 minuti sono sufficienti? Il dubbio rimane".

Secondo quanto riportato nell'attuale piano di emergenza comunale sono comunque previste altre soluzioni. Il piano prevede che, per gli eventi prevedibili, come l'esondazione del torrente Squaranto, l'allontanamento della popolazione dalle zone di pericolo possa essere predisposto da uno specifico piano territoriale comprendente particolareggiati "Piani di esodo" per le strutture più sensibili come le scuole. Il sindaco, qualora lo ritenga necessario con l'insorgere di situazioni di pericolo per la pubblica incolumità, può attivarsi con ordinanze contingibili urgenti (ad esempio per l'evacuazione di alcune zone o la chiusura anticipata delle scuole).

In tutto questo processo possono tornare molto utili dei sistemi informatizzati di supporto alle decisioni, costituiti, in questo caso, da specifici software meteo - previsionali e sensori disposti sul territorio (pluviometri che forniscono in tempo reale la quantità di pioggia sul terreno) che permettono di fornire informazioni sulla pericolosità idraulica anticipate anche di 6-12 ore. "Questi sistemi, già utilizzati in molte zone, hanno un costo non indifferente 50-80mila euro. I soldi in questo momento purtroppo scarseggiano e al momento questo strumento non è disponibile".

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