Verona, manager la vuole per sesso "a tre" con la titolare: strusciate e allusioni. Dipendente lo denuncia

Accusato da una dipendente di molestie sessuali e stalking dopo le continue offerte di rapporti a tre. E’ l’epilogo della vicenda che vede protagonisti un dirigente, la sua amante e titolare dell’azienda, e una ragazza assunta di circa 30 anni. L’uomo, 50enne, aveva cominciato una relazione con il suo capo e aveva cominciato a scherzarci su con le dipendenti. Con una di loro, però, secondo le accuse, si sarebbe spinto oltre: le confessava continuamente che la titolare voleva fare sesso con lei, la palpeggiava sul fondoschiena e ogni scusa era buona per avvicinarla e toccarle, seno e collo, arrivando, secondo la testimonianza della giovane, a infilare le mani sotto la maglietta. Secondo la ragazza lui cercava un triangolo amoroso ma era diventato quantomai molesto. Si sentiva oppressa dal ruolo che aveva in azienda. Così aveva deciso di denunciarlo. Giovedì scorso durante l’udienza preliminare al Tribunale di Verona, il manager ha patteggiato un anno e otto mesi di reclusione (pena sospesa) e condannato al risarcimento, per parte civile, di 15mila euro. L’imprenditore, secondo l’accusa, avrebbe anche tentato di baciarla e tra un turno di lavoro e l’altro, come spiega il Corriere Veneto,

al titolare viene anche contestato dalla procura di aver inequivocabilmente tentato di coinvolgere la donna (che da allora, ovviamente, non risulta più alle dipendenze dell'imputato) in una sorta di triangolo erotico tra lui, lei e la co-titolare dell'azienda, già amante dell'uomo. Per indurla a entrare nel gioco «hard», tra l'altro, l'imprenditore si sarebbe spinto a raccontare con dovizia di particolari le sue valenti «prodezze» a luci rosse con l'amante alla dipendente