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Cronaca Borgo Roma / Via Tombetta

Malavita nigeriana a Verona, chiedono il pizzo al barista che li denuncia

In otto avevano circondato il gestore nel locale "Don Maya" di via Tombetta, chidendogli 2mila euro al mese "per lavorare tranquillo". Lui ha reagito cacciandoli: la polizia ne arresta solo uno

Pizzo e protezione: e su Verona cala l’ombra della malavita nigeriana. Non si tratterebbe di un caso sporadico quello scoperto dalla polizia e relativa ad una tentata estorsione ai danni di un gestore di un bar. A differenza di altri casi, però, il titolare, un cittadino nigeriano, ha trovato il coraggio di rivolgersi alla polizia e denunciare tutto. Agli agenti ha confessato di essere stato vittima delle richieste di soldi da parte di un uomo in compagnia di altri sette complici, tutti connazionali. La segnalazione al 113 è scattata domenica scorsa, verso le 22e30 al “Don Maya music bar” di via Tombetta, dopo che il gestore era stato circondato nel locale da otto uomini, che gli avevano intimato di sborsare 2mila euro al mese in cambio della “protezione” al suo locale. Non avesse acconsentito sarebbe finito nei guai assieme al suo posto di lavoro. Sentendosi alle strette, il barista ha reagito, cacciando i suoi presunti estorsori. Una manovra che, tuttavia, non si è rivelata efficace fino in fondo.

All’uscita del locale il gruppo ha cominciato a molestare i clienti, cercando la rissa, fino a quando non è intervenuta la polizia. Alla vista delle divise gli otto hanno cercato di far perdere le tracce: solo uno di loro è stato catturato, dopo essere inciampato durante la fuga. Si tratta di un 39enne che, condotto davanti al giudice martedì mattina, è stato arrestato e trasferito in carcere. Al processo dell’1 ottobre prossimo dovrà rispondere di “tentata estorsione in concorso”. Indagini in corso per risalire ai complici.

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