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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Grezzana / Via Pietro Paolo Arvedi

Verona, "ma quanto sei importante Veneto". Philippe Daverio a Grezzana: "La bellezza ci farà diventare ricchi"

Il noto storico e critico d'arte a Villa Arvedi per discutere di "Paesaggio e patrimonio culturale" promosso dalla Regione: "Italia per secoli la pià bella ma anche la più povera. Con il gisuto rilancio non avremmo competitori"

Ventiquattro insediamenti di villa palladiani interamente nel territorio veneto: quasi 4mila ville venete censite, sei siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco, un significativo patrimonio di architettura del Novecento, riscoperto grazie al primo censimento mai realizzato, e di archeologia industriale. Un sistema di fortificazioni e di manufatti difensivi da non lasciare inesplorato, soprattutto in occasione delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra. Sono alcuni dei valori del paesaggio veneto ricordati dal vicepresidente della Regione, Marino Zorzato, nel corso dell’incontro pubblico sul tema “Paesaggio e patrimonio culturale” che si è tenuto martedì sera a Villa Arvedi a Grezzana, con la partecipazione dello storico dell’arte Philippe Daverio.

Secondo Zorzato oggi è più facile parlare di questi temi rispetto ad un passato in cui mettere insieme cultura ed economia sembrava quasi un “sacrilegio”. “C’è stata un’evoluzione – ha aggiunto - e cultura, turismo, economia, salvaguardia del territorio non sono più parole distanti tra loro, se vengono messe assieme in maniera corretta. Tutti i sistemi di valori del paesaggio veneto si ritrovano nel Piano territoriale regionale di coordinamento, che non è più uno strumento di espansione urbanistica ma di uno sviluppo di qualità, attraverso scelte progettuali che vanno in direzione di una riduzione del consumo di suolo e di recupero dell’esistente per fare un Veneto ancora più bello e attrattivo, consolidando così la sua posizione di prima regione turistica d’Italia. E’ la nostra opportunità per il futuro".

Creando la giusta filiera virtuosa, in 20 anni infatti il Pil legato al turismo potrebbe passare dal 10 al 20%: dagli attuali 10 miliardi di euro a 20 miliardi. Cominciamo da oggi a pensare al Veneto di domani. Da parte sua, Daverio ha affermato che l’Italia, per secoli il Paese più bello ma anche più povero, nell’arco di cento anno è cambiata: il paese non è più povero ma non è nemmeno più bello. La sfida è quindi di “tornare ad essere belli per poter continuare ad essere anche ricchi”. Per Daverio si tratta di “un’utopia praticabile” che deve però partire da un’autoanalisi, per capire che cosa ha portato all’attuale “suicidio estetico” e ai “pervertimenti normativi” che hanno aperto la strada al consumo di territorio. L’Italia potrebbe essere “ridisegnata” aprendo una strada realmente innovativa - anche immaginando piani di abbattimento a premio – ma soprattutto rendendo vitale il rapporto con il passato, su basi diverse. “L’Italia è eccezionale per quanto riguarda l’eredità del nostro passato – ha concluso Daverio – che può diventare lo strumento vincente sul piano della competizione, se sapremo formare una nuova coscienza della fierezza e trovare un nuovo equilibrio con la nostra storia”.

L’appuntamento di Grezzana rientra nel ciclo di tre incontri dedicati al paesaggio, all’insegna dello slogan “Nuove energie per il territorio”, promossi dalla Regione in collaborazione con Veneto Innovazione. Il primo appuntamento, sul tema Paesaggio e impresa, si è svolto il 24 novembre scorso a Villa Contarini, Piazzola sul Brenta (Padova); l’ultimo, in programma il 15 dicembre prossimo a Villa Emo a Fanzolo di Vedelago (Treviso) con il critico d’arte Vittorio Sgarbi, è incentrato sul paesaggio dipinto.

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