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I lupi della Lessinia mettono d'accordo Tosi e Valdegmaberi: "Bisogna spostarli"

Alla conferenza stampa del 3 ottobre è stato invitato anche il professore di Geografia fisica Ugo Sauro al quale è stato affidato il compito di fare una relazione accurata sulla questione

È importante avere un approccio concreto e scientifico alla questione della salvaguardia della Lessinia e della presenza dei lupi in quella zona. Per questo abbiamo deciso di avvalerci di alcuni esperti che, attraverso una loro relazione accurata, possano documentare ciò che sosteniamo da tempo, ovvero non è possibile una convivenza tra lupo e uomo in questo territorio”.

Lo ha detto il 3 ottobre il Sindaco di Verona Flavio Tosi nel corso di una conferenza stampa tenuta a Palazzo Barbieri insieme al consigliere regionale Stefano Valdegamberi e al professore di Geografia fisica Ugo Sauro. “Ringrazio il consigliere Valdegamberi per la sua collaborazione sul tema della presenza dei lupi in Lessinia – ha aggiunto Tosi – spero che il dibattito sollevato porti le autorità competenti a prendere realmente coscienza del problema. Il buon senso dice che, siccome la presenza del lupo è estinta su queste montagne da molti decenni perché incompatibile con la presenza umana, il branco oggi presente va spostato”.

“La Lessinia è tutt’altro che una landa disabitata o un territorio selvaggio e questo è dimostrato dal fatto che i lupi ogni sera si cibano proprio degli animali di allevamento – ha aggiunto Valdegamberi – noi vogliamo innanzitutto salvaguardare chi vive in montagna, perché intendiamo mantenere una Lessinia viva. Per questo abbiamo voluto spostare la discussione sul piano scientifico, invitando il professor Sauro, docente accademico e autore di diversi libri sul territorio della Lessinia, ad effettuare un’analisi a dimostrazione del fatto che non c’è possibilità di convivenza. In Lessinia è infatti presente il 45 per cento del patrimonio ovino e bovino di montagna del Veneto con un’elevata concentrazione di malghe”.

“Il paesaggio della Lessinia è unico ed è stato costruito in seguito all’interazione millenaria dell’uomo con l’ambiente – ha spiegato Ugo Sauro – i primi agricoltori e pastori sono arrivati in questo luogo circa ottomila anni fa, dando inizio al disboscamento. E’ fondamentale quindi che l’uomo resti in Lessinia e continui ad usare le sue risorse altrimenti perderemmo un paesaggio dall’altissima valenza culturale ma non idoneo a certe specie di animale, che possono interferire gravemente con le attività umane”.

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