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Cronaca Bovolone / Via Umberto I

Giovane interprete veronese morta in Cina: per la verità bisogna ancora aspettare

Il Consolato Italiano ha riaperto lunedì mattina, quando qua era notte fonda, e si è subito messo a disposizione della famiglia per reperire tutte le informazioni e avviare le procedure di rimpatrio della salma

Bisognerà attendere un altro po' di tempo per apprendere i dettagli sulla morte di Lia De Guidi, 25enne di Bovolone che ha perso la vita in Cina in un incidente. Di sicuro si sa che il corpo della giovane interprete si trova nell'obitorio del "First people's hospital" di Shanghai, dove è deceduta venerdì scorso. I familiari ora dovranno districarsi tra gli impietosi iter burocratici legati alla perdita di un proprio caro a migliaia di chilometri di distanza, in uno stato oltretutto con leggi molto diverse dalle nostre. La famiglia, sostenuta da parenti e amici, può attualmente fare affidamento soltanto sui recapiti del Consolato italiano in Cina, diventato in queste ore il loro punto di riferimento.

Secondo le prime indiscrezioni, sarebbe stata proprio la direzione ospedaliera a comunicare, il 20 marzo, il decesso della ragazza al Consolato italiano: una comunicazione avvenuta poche ore dopo la morte e priva di ulteriori dettagli. Non è chiaro neppure come sia avvenuto il riconoscimento: forse grazie ai documenti che aveva con sè o forse perché con lei erano presenti persone che la conoscevano. In ogni caso l'ipotesi più accredita per la sua scomparsa rimane quella di un incidente stradale ma non si sa nulla di più. Neppure dalla Farnesina sono arrivati ulteriori dettagli. Il Consolato Italiano ha riaperto lunedì mattina, quando qua era notte fonda, e si è subito messo a disposizione della famiglia per reperire tutte le informazioni e avviare le procedure di rimpatrio della salma. 

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