Verona, Lega Nord: con Tosi ormai è guerra. Bossi: "O è con noi o vaffanc..."
Il Senatùr: "Non possiamo espellere le persone - ha detto riferendosi ancora al sindaco di Verona - semplicemente perchè a Tosi gli dà di volta il cervello, e infatti si è visto il Veneto come è finito"
Lui ormai sta con Roberto Maroni, il nuovo segretario. "Ormai". A dire il vero con il fondatore della Lega Nord non è mai andato troppo d'accordo. Il sindaco di Verona e segretario dela Lega Nord in Veneto, Flavio Tosi, più volte era venuto ai ferri corti con Umberto Bossi. Il "vecchio leone" padano è tornato alla carica la sera di Ferragosto. E' tornato ad attaccare Tosi, nel suo comizio alla festa del movimento a Pontida. Ricordando dal palco che Tosi vorrebbe concorrere alla leadership del centrodestra, Bossi gli ha mandato a dire "sei nella Lega o se non sei della Lega ma vaffan****". Il Senatùr ha raccolto un applauso di alcune decine di leghisti in prima fila, ai quali ha ricordato anche le espulsioni dalla Lega dopo le contestazioni all'ultimo raduno di Pontida, in primavera.
TOSI: "SONO LE POSIZIONI DI BOSSI A FARCI PERDERE CONSENSO"
"Non possiamo espellere le persone - ha detto riferendosi ancora al sindaco di Verona - semplicemente perchè a Tosi gli dà di volta il cervello, e infatti si è visto il Veneto come è finito". Bossi ha dunque ribadito di voler chiedere al prossimo congresso leghista che le espulsioni non vengano più decise dai dirigenti "ma dalla base a Pontida". Comunque vada, ha concluso Bossi, "non penso che la Lega morirà, ce la faremo: io non rompo, voglio radunare anche i partitini nati da chi è uscito dalla Lega".
ELEZIONI, LEGA NORD A PEZZI DOPO IL VOTO. TOSI: "RESTO AL MIO POSTO"
"Mi fa ridere, chi lo vuole Tosi?", ha poi impietosamente annunciato Bossi a proposito dell'autocandidatura del sindaco alle primarie del centrodestra. Facendo così, secondo Bossi, Tosi rischia di "andare fuori dalle scatole dalla Lega: non penso riuscirebbe a combinare qualcosa. Quello che ha combinato è perché era sul carro della Lega". Ai giornalisti che gli chiedevano se allora preferirebbe Tosi o Marina Berlusconi, ha risposto: ''Marina''.Il presidente del Carroccio, dopo aver nettamente ribadito le sue riserve sulle ambizioni di Tosi, è poi andato cauto sui prossimi sviluppi interni al movimento. Come aveva già detto nei giorni scorsi, Bossi ha ricordato di aver saputo che Maroni vuole convocare il congresso della Lega entro l'anno, ma "non vuole andare a un congresso dove ci sono bossiani e maroniani, e su questo ha ragione, perché danneggerebbe la Lega".
L'INTERVISTA. TOSI: "ZERO POSSIBILITA' CHE BOSSI TORNI A GUIDARE LA LEGA"
BOSSI: TOSI E MARONI STANNO DISTRUGGENDO LA LEGA
LA REPLICA - "Tutte le volte che Umberto Bossi ribadisce in maniera così netta la sua grande stima nei miei confronti la cosa mi onora e mi riempie di orgoglio me ne preoccuperei se fosse diversamente. Le affermazioni di Umberto Bossi le accolgo come segno di stima perché per me lui è un punto di riferimento". Ad affermarlo, alcune ore dopo che le dichiarazioni del presidente avevano fatto il giro di giornali e web, è Tosi. "Dalle affermazioni di Bossi - aggiunge Tosi - mi sento rafforzato anche se sono discordi da ciò che faccio o auspico". Nessun accenno polemico da parte di Tosi nei confronti di Bossi. "Semplicemente la constatazione - avverte - che al di là dei toni c'è sempre un dibattito interno nel rispetto del movimento". Per Tosi le critiche o i 'vaffa' di Bossi non sono un problema ma "uno stimolo a proseguire - sottolinea - rispetto ciò che sostengo". Tuttavia lo stesso "bersaglio" delle polemiche si è affrettato a bocciare le ipotesi l'ipotesi di espulsioni dal Carroccio lanciata dal Senatùr. "Bossi deve ricordarsi i 20 anni in cui ha guidato la Lega e quindi i meccanismi di democrazia interna. Sappiamo bene come abbiano sempre funzionato quindi non c'è alcun motivo di cambiare".
"Chi fa parte di una forza politica dovrebbe lavorare per creare il consenso e non per danneggiarla. Sul caso Berlusconi il sindaco parla della necessità di un cambio di leadership. Il Cavaliere - suggerisce Tosi - può restare leader politico a parte che la premiership venga espressa da qualcun'altro. Non si tratta di rottamazione ma è un risposta a quello che chiedono i cittadini, cioè un cambiamento". Quanto alle vicende giudiziarie, Tosi poi aggiunge: "Il cavaliere dovrebbe fare un gesto nobile, viste le sue vicende dovrebbe indicare e sostenere un altro candidato, sarebbe un gesto apprezzabile conclude il sindaco".
REAZIONI - Entra nel merito della questione anche Zaia, mantenendosi, però, equidistante dalle due figure prominenti della Lega. "Penso - ha spiegato il preseidente del Veneto - che tutti stessimo un po' più attenti avremmo meno casini. Penso che i cittadini da fuori ci guardano per avere risposte alle loro domande. L'azione della Regione è premiata proprio per questo. I dibattiti dei partiti mi lasciano sempre più esterrefatto visto che nella quasi totalità dei casi non sono produttivi". Sulla candidatura di Tosi alle primarie del centrodestra, Zaia dà "un giudizio positivo". "Poi sarà il partito a definire le modalità. Io penso - conclude - che la vera partita si giocherà tra qualche mese".
“Io tra un esponente della Lega Nord e uno di Forza Italia, o comunque berlusconiano, voterò sempre uno della Lega“ chiosa l’eurodeputato del Carroccio Lorenzo Fontana. Il capogruppo della Lega al Parlamento europeo, dunque, coglie l’occasione per tornare a parlare delle primarie del centrodestra. “Da qualche mese sostengo che Tosi è il nostro candidato naturale. Le primarie vanno fatto il prima possibile, entro novembre e non oltre, con un secondo turno di ballottaggio tra i due concorrenti più votati nel caso nessuno di loro raggiungesse il 50% al primo turno. Ben vengano la candidatura di Berlusconi medesimo, o della figlia Marina, l’importante è che siano primarie vere, leali, aperte a tutti gli elettori di area centrodestra e non solo agli iscritti dei partiti. Se non fosse così, la Lega non accetterà un candidato imposto e a quel punto correrebbe da sola”.