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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Nogara / Via Roma

Verona, Laura torna in tv: "Sono viva per miracolo". Battaglia sulla perizia: "Lui era lì per ucciderla"

La 25enne di Nogara colpita con 16 coltellate (una in più accertata) dal commercialista di Cerea, Enrico Sganzerla che ora è ai domiciliari a casa. "Coltellate non mortali? Ma solo da morta potrei avere giustizia?"

Sente di non poter “mollare”. Stava per ricominciare il lavoro, per riprendersi la vita che solo per poco non le è stata strappata con 15 coltellate. Laura Roveri è tornata in tv, su Rete4 e RaiUno, per ribadire che la decisione dei giudici potrebbe nuovamente sconvolgerle l’esistenza. Il suo ex fidanzato, Enrico Sganzerla, 42enne commercialista di Cerea, è tornato a casa dei suoi genitori, seppur in regime di arresti domiciliari. Nei giorni scorsi era infuriata la polemica, con dure prese di posizione anche dagli esponenti politici vicini alla ragazza di 25 anni. Lei abita a Nogara (“A soli dieci minuti da casa mia ci sta colui che ha tentato di ammazzarmi. Come faccio a stare serena?”, aveva commentato). È lei stessa che racconta, su L’Arena, il sentimento di delusione e rabbia dopo la scelta dei magistrati sul 42enne:

«…aver ascoltato la madre di Sganzerla che, durante la trasmissione Quarto Grado, ha affermato che "le coltellate sono un pettegolezzo" e ha sostenuto che "non sapete cosa sta passando mio figlio" mi ha nuovamente ferita … sento il dovere di parlare anche per tutte quelle donne che non hanno più voce. Sono viva per miracolo, sento la responsabilità di lottare per chi non c'è più. E non voglio arrendermi al fatto che Sganzerla se la cavi così facilmente: è indegno l'esito della perizia che dice che le mie ferite non sono mortali, come se solo da morta avessi diritto alla giustizia»

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Intanto prosegue la lotta nelle aule giudiziarie. L’avvocato della 25enne ha già presentato due istanze per portare avanti l’accusa di stalking e per avvalorare la tesi della volontà di uccidere di Sganzerla. La prima, sotto forma di denuncia, era comparsa sui tavoli della Procura il 30 aprile. Il legale Paolo Mele mira a far conoscere gli antefatti dell’aggressione, i rapporti che intercorrevano tra la ragazza e il suo ex fidanzato prima dell’esplosione di violenza, avvenuta in una discoteca di Vicenza”. Con la seconda istanza invece il difensore chiede di valutare le consulenze del perito medico chiamato dal pm a stendere la perizia sulle ferite riportate. La scorsa settimana aveva giudicato non “mortali” quelle riportate da Laura in seguito alle 16 coltellate (è stato chiarito che aveva sferrato un fendente in più). Ma, precisa l’avvocato sulle pagine del quotidiano locale

«…vorremmo far notare che quando si dice che non c'è stato pericolo di morte, si fa una considerazione strettamente medico-legale che non tiene conto per lo meno del fatto che è stato l'intervento della security a fermare Sganzerla, altrimenti forse sarebbe arrivata un'altra coltellata fatale. E comunque Laura ha poi subito un intervento di dieci ore per la rottura di un aneurisma dietro la nuca: i medici l'hanno salvata, ma non era a rischio di morte?»

E infine c’è la scelta dei giudici dei domiciliari dopo “soli” tre mesi perché avrebbe raggiunto “consapevolezza” della gravità del gesto. Grazie al periodo in casa dei genitori il 42enne otterrà comunque uno sconto sull’eventuale futura scarcerazione (er la formulazione della condanna non verrà conteggiato il periodo già passato agli arresti a Cerea).

LAURA TORNA IN TV: "HA TENTATO DI UCCIDERMI ED È TORNATO A CASA"

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