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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Zevio / Via Chiarenzi

Verona, ladri sradicano la cassa continua all'ospedale di Zevio: infermiere vede tutto e da' l'allarme

Colpo serale al "Chiarenzi", nella filiale del Banco Popolare. Ad entrare in azione una banda di professionisti: fuori uso le telecamere e la fuga su furgone e auto. A Soave in manette i saccheggiatori degli offertori delle chiese

Sorpresi sul luogo del misfatto da un dipendente, poco dopo aver concluso l'ennesimo colpo. È stato un infermiere dell'ospedale riabilitativo "Chiarenzi" di Zevio a chiamare i carabinieri dopo aver notato un gruppo di malviventi nelle sale al pianterreno. Erano le 21e30 di mercoledì quando almeno 5 persone (ma si suppone l'intervento di altri due complici) hanno fatto la loro comparsa davanti alla cassa continua della Banca Popolare di Verona presente nell'edificio. Sarebbero penetrati scassinando il maniglione della porta antipanico principale. In pochi minuti i ladri, presunti professionisti date le modalità, hanno sradicato la cassa e l'hanno caricata su un furgone parcheggiato poco distante. La banda si sarebbe poi divisa per la fuga: alcuni con il mezzo commerciale, probabilmente rubato, e altri a bordo di un'Alfa Romeo. Secondo le indagini dei carabinieri di San Bonifacio, che seguono il caso, la banca ha dichiarato un bottino di almeno 4mila euro, che corrisponde all'ultimo flusso di denaro rilevato. I malviventi, prima di entrare in azione avrebbero anche messo fuori uso le telecamere di videosorveglianza individuate.

FURTI NELLE CHIESE - È andata a buon fine invece l'operazione per raggiungere e identificare i due "ladri degli offertori" nelle chiese. Da alcuni giorni erano state segnalate presenze sospette nelle parrocchie dell'Est Veronese. I carabinieri di Soave sono riusciti a risalire a due italiani ritenuti sospetti, che girovagavano da ore: la certezza che fossero gli autori dei furti è arrivata nel pomeriggio di mercoledì. Verso le 15 i due, un lombardo e una emiliana residenti nel Padovano, entrambi di 35 anni, sono stati fermati nei pressi del santuario di Santa Maria della Bassanella, a Soave. In auto sono emersi grimaldelli e chiavi modificate e un piccolo malloppo di contanti. Secondo i militari sarebbero stati gli autori del colpo avvenuto poco prima nella chiesa parrocchiale di Albaredo d'Adige. Denunciati per furto continuato in concorso e detenzione di arnesi da scasso, la coppia di pregiudicati (per reati specifici) è stata rimessa a piede libero.

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