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Cronaca Centro storico / Via Sant'Eufemia

Verona, a spasso cacciando bici da rubare: due ladri seriali in manette

Arrestati un 45enne e un 26enne che il giorno prima era finito nei guai per lo stesso motivo. Un complice in fuga. Usavano una tattica collaudata: due coprivano la visuale mentre il terzo tagliava il lucchetto

"Due incalliti ladri di biciclette". Sembra il titolo di un film, invece è la definizione che ha dato la Questura alla coppia di esperti delle due ruote, che non hanno esitato ad aggredire le loro vittime pur di scappare con la refurtiva. Un colpo sfumato dall'arrivo della polizia che ha arrestato Andrea Carnevali, veronese di 45 anni, e Andrea Cacciatore, 26enne residente in provincia. Il caso risale a domenica scorsa, 20 ottobre, alle 18e30 circa, quando i poliziotti di pattuglia su via Sant'Eufemia erano stati sorpresi da alcune urla provenienti da una strada vicina. In via Vò Adige hanno così trovato le due vittime di un furto avvenuto poco prima che tenevano fermo a terra il presunto ladro. Dal loro racconto è emersa la dinamica dei fatti. La coppia, gestori di una pizzeria in zona, avevano notato tre sospetti aggirarsi tra le bici incatenate davanti al locale. La tattica non lasciava spazio a dubbi: due coprivano la visuale ad "occhi indiscreti" mentre il complice, con un grosso tronchese, tagliava il lucchetto. Il gioco però, almeno stavolta, non ha funzionato fino in fondo.

Scoperti in flagranza, solo uno dei tre è riuscito a far perdere le proprie tracce, salendo sulla bici e pedalando in fretta. Gli altri due sono finiti in manette: uno, il 45enne, dopo aver ingaggiato una breve collutazione con le vittime, l'altro, sorpreso dagli agenti mentre cercava di nascondere gli arnesi da scasso tra le file di auto parcheggiate poco distante. Il più giovane della coppia, tossicodipendente, era finito nei guai giusto il giorno precedente, per un furto del tutto analogo, compiuto nei pressi di via San Nazzaro. Molto probabile che con lui ci fossero i due complici. Entrambi i ladri bloccati domenica sono stati arrestati per il reato di rapina aggravata in concorso con altra persona rimasta ignota perché riuscita a far perdere le proprie tracce.

L'APPELLO DELLA POLIZIA - La Questura invita chi fosse stato vittima di un furto analogo a consultare il sito istituzionale della polizia di stato. Nella sezione “Oggetti rubati”, selezionando la provincia di Verona e la voce “oggetti recuperati”, potrebbero ritrovare la loro bicicletta, fra quelle ritirate e custodite, e che verrà riconsegnata all’esibizione della denuncia. "Si consigli - precisa una nota - all’atto di acquisto di una nuova bicicletta, di procurarsi una foto della stessa, così da poterla poi allegare alla denuncia, per rendere più rapida e sicura l’individuazione del legittimo proprietario e la conseguente restituzione".

"LA SOLUZIONE CI SAREBBE" - Catene, lucchetti e rastrelliere "non riescono a difenderci se poi i ladri di biciclette possono contare su un vasto e florido mercato della ricettazione. Da anni - spiega il presidente dell'associazione Amici della bicicletta, Giorgio Migliorini - discutiamo con l'amministrazione comunale dell'introduzione di un sistema di marchiatura delle biciclette, poco costoso sia per le casse pubbliche che per le tasche dei ciclisti, ma in grado di complicare di molto la vita dei ricettatori. Tanta attesa e tanta pazienza non ha però portato ancora a nulla di concreto".

Continua Migliorini: "Chi paga 500 euro per una bicicletta non farebbe alcuna fatica a sborsare pochi euro per avere stampato sul mezzo un segno di riconoscimento indelebile come il suo codice fiscale sapendo che questo è registrato presso il Comune e che in caso di furto i ladri avrebbero difficoltà a rivendere la merce. Molte altre città, anche vicine a Verona, l'hanno adottato. E il Comune di Verona, che cosa aspetta?"

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