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Cronaca Stazione / Piazzale XXV Aprile

Verona, ladri in chiesa ripuliscono offertori e casse dei Grest: due casi in poche ore per migliaia di euro

Sacerdoti delle varie parrocchie cittadine devono tenere la guardia alta: i loro spostamenti sono noti perchè coincidono con le celebrazioni. E così i furfanti riescono ad intrufolarsi e ad agire in tutto comodo

“Gli autori di questi furti non sono semplici ladruncoli ma veri e propri delinquenti che danneggiano pesantemente l’intera comunità e sottraggono risorse che spesso servono ad aiutare i bisognosi”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in riferimento alla lunga sequenza di furti nelle chiese del Veronese. L'ultimo, eclatante, caso è stato quello che ha portato all'arresto di un 50enne di Lecco, intufolatosi nella canonica della parrocchia delle Golosine, a Verona, cercando di rubare la cassa con 8mila euro, le quote dei campiscuola. “Siamo di fronte a una situazione ben più grave di quella un tempo determinata dalle episodiche e pur sempre biasimevoli sottrazioni delle elemosine – prosegue il presidente –. Oggi siamo in presenza di un fenomeno di criminalità diffuso e a essere prese di mira da questi predatori senza scrupoli non sono solo le chiese, ma anche i luoghi di vita e di lavoro dei sacerdoti, gli spazi adibiti a usi comunitari, i beni destinati alle attività educative e di sostegno al prossimo”.

“In altre parole – conclude Zaia – questi malviventi fanno del male ai più deboli e si impossessano vergognosamente di soldi destinati tutt’altro che ad arricchire qualcuno. Per questo meriterebbero pene severissime”. Ne sanno qualcosa don Luca e don Giuseppe che sono risuciti a consegnare alla giustizia il furfante sorpreso nei propri uffici a Ferragosto. Consapevole di una recrudescenza dei ladri in chiesa anche don Giovanni Castioni, della chiesa di San Giuseppe all'Adige, in zona Basson. Nelle scorse ore sono spariti 3mila euro dalle offerte dei fedeli. Il parroco era stato impegnato per tutto un pomeriggio in chiesa e solo al suo ritorno si è accorto della sparizione. Calcolando accuratamente i tempi di confessioni dei parrocchiani e messa, il ladro avrebbe agito indisturbato. Così è entrato in canonica e ha messo sottosopra ogni stanza, in cerca di oggetti di valore. Le contromisure non si faranno attendere: verrà chiusa a chiavistello la porta di collegamento tra canonica e chiesa e verranno installate telecamere a circuito chiuso. Due casi nel giro di poche ore: forse presto per gridare "allarme". Certo è che è bene tenere a mente che i ladri non vanno mai in vacanza.

Numerosi altri colpi erano stati denunciati in passato e qualche altro malvivente era passato per le celle dei carabinieri. Come il corpulento russo di 31 anni, baccato più volte a rubare negli offertori delle chiese. L’uomo aveva architettato uno stratagemma in grado di estrarre le monetine senza dover forzare ogni volta le cassette. Si era dotato di un metro metallico, di quelli riavvolgibili, alla cui estremità aveva fissato del nastro biadesivo con il quale aderiva alle monetine. Il 31enne secondo era stato più volte beccato in azione. Durante una di queste aveva fatto conoscenza con don Carlo Vinco, già parroco a San Tomaso e ora al Tempio Votivo, nei pressi della stazione di Porta Nuova. Don Carlo gli si era avvicinato per farlo desistere dal rubare in chiesa. Gli aveva offerto anche un lavoro che però non aveva mantenuto a lungo. Il parroco ha voluto assistere all’udienza che ha portato il 31enne russo davanti al giudice, con l’accusa di furto. Così, oltre alla pena di 8 mesi di reclusione (patteggiata) si è beccato anche la ramanzina dall’uomo al quale aveva promesso di non farlo più.

Poco tempo prima era stata la volta della volontaria che dava una mano a rassettare gli arredi della chiesa di Salizzole: era stata derubata della borsetta da una presunta fedele che aveva chiesto di raccogliersi in preghiera.

INCASTRATO DALLE TELECAMERE IL LADRO DELLE OFFERTE IN CHIESA

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