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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Verona, indagato deputato ex Lega Nord e il padre per l'ampliamento di una abitazione

Abuso d'ufficio in concorso è l'ipotesi di reato su cui la Procura di Verona ha appena finito di indagare un deputato, suo padre e un'ex funzionaria comunale: permessi edilizi per handicap grave, ma il padre sarebbe solo un invalido civile

La Procura di Verona ha notificato a un deputato ora appartenente al gruppo Fare! di Flavio Tosi la fine dell'indagine nei suoi confronti e nei confronti di suo padre e dell'ex dirigente del Centro di Responsabilità Edilizia Privata del Comune di Verona. Al centro dell'inchiesta l'ottenimento da parte dell'anziano del permesso a innalzare la propria villetta, ottenibile solo in caso di handicap grave, almeno così era previsto prima dell'entrata in vigore di una nuova norma regionale.

Lo riferisce il quotidiano L'Arena, che racconta che i fatti incriminati risalgono al 2009 e al 2011, quando il deputato faceva ancora parte della Lega Nord. Ecco nel dettaglio la vicenda sulla quale la Procura scaligera ha indagato. Nel 2009, la Regione ha approvato una norma che equipara i portatori di handicap agli invalidi. Poi, nel 2011 ha fatto rientrare nella Legge 104, sui criteri dei gradi di invalidità, la possibilità di richiedere facilitazioni per interventi edilizi nelle abitazioni di persone disabili. L'unione delle due cose avrebbe fatto in modo che il padre del deputato veronese potesse usufruire di alcuni permessi a costruire, che altrimenti gli sarebbero stati rifiutati.

A questo si aggiungerebbe il ruolo dell'ex dirigente comunale, ora in pensione, che avrebbe ritardato il rilascio del permesso a costruire richiesto dal padre del parlamentare, in modo che la pratica fosse legittimata dalla legge 14/2009, in fase di approvazione. A tal proposito, la Procura sospetterebbe anche un intervento del deputato per quanto riguarda il contenuto in deroga alla 104.

In particolare, l'anziano avrebbe ottenuto il permesso a innalzare la sua villetta, facente parte di un complesso di villette a schiera che dovevano avere tutte la stessa altezza. Gli stessi vicini di casa hanno presentato degli esposti in cui avrebbero raccontato di aver visto il signore sul tetto a seguire i lavori degli operai, a riprova della presenza di un'invalidità civile e non di un handicap grave, come per altro dimostrato dai referti medici presentati in sede di richiesta del permesso edilizio che attestano la sola invalidità civile. Dunque, sono stati gli stessi vicini di casa a presentare un esposto in cui si dubita che il padre del deputato potesse usufruire della normativa per il superamento delle barriere architettoniche. Il tutto alla fine sarebbe stato risolto dalla decisione della Regione di parificare lo stato di invalidità e di disabilità.

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