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Cronaca Legnago / Via Mazzanta

Verona, ex imprenditore tenta gesto disperato nel canale: "Le banche non mi fanno lavorare"

Un 41enne di Legnago salvato in extremis mentre è sulle rive del canale Bussè a Vangadizza. La polizia municipale avvisata da una ragazza che sul profilo Facebook dell'uomo aveva notato un messaggio terribile

Lo hanno salvato. “Preso per i capelli”, come si dice di solito. Non gli hanno lasciato portare a termine quel gesto disperato che lo avrebbe fatto allontanare per sempre da una vita che era stata fin troppo dura con lui. Aveva una ditta di autotrasporti ma la crisi lo aveva ridotto in ginocchio e le banche non gli avevano concesso finanziamenti per risollevarsi. A carico una moglie e due bimbi piccoli. L’avrebbe dichiarato lui stesso: “Non ce la faccio più a vivere in queste condizioni”. Ad ascoltarlo, e tentare di dissuaderlo, sono stati due agenti della polizia municipale di Legnago. Era sulle rive del canale Bussè quando l’hanno intercettato. Fuori di sé per la disperazione, tremolante, impaurito. A chiamare i soccorsi era stata, mercoledì pomeriggio, una ragazza che fra l’altro aveva chiamato il Comando dei vigili dopo aver letto il terribile messaggio d’addio sul profilo Facebook dell’uomo. Lui, 41 anni, residente a Legnago, ha tentato di togliersi la vita a Vangadizza.

Nel primo pomeriggio la pattuglia di agenti si è diretta in via Mazzanta, vicino al sottopasso della Transpolesana. Lì, vicino all’acqua, hanno trovato il 41enne sotto choc, aggrappato alla rete che costeggia la pista ciclabile. Poco distante la bicicletta sulla quale aveva pedalato per arrivare sul Bussè. Spiega L’Arena che dapprima, quando ha visto gli agenti, il 41enne non voleva cedere dal suo drammatico intento. Li faceva star lontani, inveiva contro quella banca che non gli aveva concesso i soldi per continuare a lavorare.

A farlo definitivamente desistere oltre all’opera persuasiva dei due agenti, è stato l’arrivo del dirigente della filiale che gli aveva concesso il mutuo per la casa. Alla fine il 41enne, rassicurato, è riuscito a calmarsi ed è rincasato. La sua famiglia è costantemente monitorata dai Servizi sociali. Aiuti sono arrivati per il pagamento delle bollette e per la spesa di generi alimentari. In passato l’ex imprenditore avrebbe avuto guai con il direttore della banca a cui si era rivolto che l’aveva denunciato per stalking perché si era sentito “perseguitato” da quell’uomo che gli chiedeva nuovi finanziamenti.

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